E’ una donna abituata a vivere la città in tutti i suoi aspetti quella portata in passerella da Max Mara per l’inverno 2013. “Una donna che sa vivere all’esterno” dice la designer della maison Laura Lusuardi. L’ispirazione è quella del capolavoro di Fiz Lang “Metropolis” con i palazzi di cristallo e i grattacieli a fare da scenario a suggestioni contrastanti, ma coerenti, citazioni cinematografiche.
Continua il mood anni ’20 con una ricercatezza d’atelier che si concretizza in tessuti preziosi (come l’angora, la maglia dévoré alligator o cammello, panni loden, lane crêpe, gessati, cashmere double rifiniti a mano, ma dall’aspetto infeltrito dei panni militari),e nei dettagli, nei colori (verde army, panna e beige) che danno una lettura grintosa alla collezione.
C’è l’eco delle donne forti e decise, come le suffragette alla Emmeline Pankhurst, che indossano chemisier dai tagli netti e precisi in piena avanguardia sui tempi con dettagli in nappa, cocco stampato o martingale di pelle che evidenziano l’aplomb marziale di duffle-coat e montgomery sartoriali.
Salta all’occhio in tutta la collezione un dualismo: essenzialità e minimalisti nella parte frontale, grande sorpresa sul dorso espressa con volumicocoon, effetti blouson e sofisticati “boule-back” couture. Ancora echi Decor nei fluidi pijiama-palazzo a righe marinare con nappine di cristalli, gonne longuette, pantaloni in tema dagli orli arricciati in stile parachute o tailored shorts. Max Mara è in tutto il mondo sinonimo di cappotto, capo che viene rivisitato e scomposto in una inedita versione jumpsuit. Accessorio must della stagione la nuova “Ali” bag in pelle stampata cocco con zip. Ai piedi booties compensé e Mary Jane in pelle argentata. Un aplomb quasi marziale per una sexy novella Lili Marleen che non rinuncia mai al berretto da monello portato calato sugli occhi per non svelare troppo di sè.
