Style

Sanremo 2012 – i look della serata finale

Un podio tutto al femminile, alta moda e una buona dose di polemiche: siamo sopravvissuti anche a quest’edizione di Sanremo!
Diteci se state canticchiando “Carlocarlovorreitichiamassicarlo” o “La notte” e capiremo immediatamente di che umore siete ma ora siamo qui per tirare somme e (s)parlare dei look che questa  finale ci ha riservato, a partire dalle tre finaliste di quest’anno.

Non si smentisce Emma, la vincitrice, ancora in Costume National by Ennio Capasa. Abito lungo con scollatura dritta, senza spalline, corpetto in pelle e una lunga gonna morbida, attraversata da file di pailettes verticali ton sur ton. Spacco centrale e leggera trasparenaz per un look deciso ma elegante. Nota negativa per i sandali in pelle nera (già visti nella terza serata) mentre promuoviamo le labbra bordeaux e l’acconciatura rock con onde anni ’20 ben fissate che le conferiscono un’allure retrò.
Uno dei suoi look più riusciti ma in cui Emma non sembra sentirsi perfettamente a proprio agio.

Noemi, impeccabile nella serata di venerdì sera, decide di azzardare un blu cobalto disegnato da Coveri con un orecchino chandelier en pendant.
Organza in seta, corpetto con scollo a cuore e un gioco di pieghe, gonna lunga e molto ampia: un buon compromesso tra estro ed eleganza che però non tiene conto dei capelli rosso fuoco della cantante romana. Forse proprio ai capelli Noemi ha deciso di abbinare i sandali in satin rosso con tacco alto, decorati da piccoli fiocchi.
Dalla sua però ha un sorriso talmente dolce e luminoso da far perdonare qualsiasi casa. Molto bello invece il raccolto laterale e il makeup degli occhi, ciglia finte e una riga decisa di matita lungo la rima inferiore che valorizza lo sguardo e riprende esattamente il colore dell’abito.

Arisa, sempre in Mila Schön, non stupisce.
Total black con longuette in seta a vita alta, molto stretta, abbinata ad una blusa morbida con maniche a tre quarti e con scollo tondo che non valorizza la figura.
Unici tocchi di carattere sono un grosso anello color bronzo e i sandali con lacci che si incrociano sul piede lasciandolo quasi nudo.
Una mise decisamente elegante ma ancora una volta troppo minimal, che ci fa un po’ rimpiangere il suo look ironico degli scorsi anni.

Esclusa dal podio del Festival ma non per questo meno glamour, Nina Zilli, anche lei in blu.
Una sfumatura di seta turchese per un abito a sirena con strascico e ampie rouches finali dal sapore un po’ carioca.
Molto bello il corpetto con scollatura rigida arricchita da un drappeggio e le peep toe altissime in suede nero con bordi color oro.
A completare il look il collier di perle con al centro il celebere logo di Vivienne Westwood, designer a cui Nina si è affidata per tutta la durata di questo festival.
Ancora una volta perfetto il makeup nei toni dell’oro e la morbida acconciatura “a cofana” (un po’ Mina, un po’ Winehouse) diventata ormai il segno distintivo dell’artista.

Ci convince pienamente Dolcenera, sfoggiando il suo look più riuscito in tutto il festival: un LBD cortissimo firmato Frankie Morello arricchito da un drappeggio laterale e una lunga coda a strascico. Scollatura quadrata creata da due spalline imbottite, tempestate da borchie e perline.
Labbra color porpora e sguardo magnetico delineato da uno smokey eyes nero e marrone. Tocco finale le scarpe dal tacco mozzafiato con un gioco di incroci e cinturino borchiato: decisamente rock che ci fanno dimenticare la delusione per la mise di Loredana Bertè, tornata alla monotonia del tailleur nero con longuette indossato già visto nelle prime due serate. Unica nota di colore il nastro rosso della lotta all’AIDS appuntato sulla giacca.

Piacevolissima sorpresa invece Geppi Cucciari che con il suo umorismo e gli splendidi abiti di Antonio Marras ha portato una ventata di freschezza al Festival.
La sua prima entrata, con tanto di discesa della scala, avviene a piedi nudi, tenendo in mano un paio di decolletes nere dalla linea molto classica.
Dopo l’abito lungo dal corpetto ricoperto di pailettes tono su tono, Geppi passa ad un grazioso abitino sempre nero con piccole maniche in pizzo, scollo tondo molto profondo.
L’abito era composto da un accostamento di stoffe e textures differenti, abbinato ad un paio di pumps spuntante ricoperte di strass e ad un cerchietto con un grande fiocco di seta nera molto morbida.
Con la sua terza uscita consacra infine il blu come colore di questo Festival indossando un vestito lungo con taglio a peplo con ampia scollatura e incroci a contrasto sotto al seno che si concludono con un morbido fiocco laterale in organza. Brava Geppi, ci sei piaciuta moltissimo!

Ma, in quanto a look, è stata senza dubbio la serata di Ivana Mrazova. Non sarà riuscita ad entrare nel cuore degli italiani (vuoi per la poca loquacità, vuoi per la tanta attesa) ma durante la finale, la modella ha incantato tutti indossando le creazioni raffinatissime di Fausto Sarli.

Nude look mozzafiato ma raffinatissimo per il suo primo abito. Tulle leggerissimo e una ricca fantasia floreale nera arricchita da strass. Foderato nella parte superiore ma completamente trasparente sulle gambe: un incanto.
Si passa dalla sensualità al romanticismo con la seconda creazione di Sarli: una vaporosa cascata di rouches rosa in seta liscia che si alternavano ad altre in plissè e degradavano fino a formare una lunga coda. Rosa anche il corpetto rigido ricoperto di perle e cristalli luminosissimi. Scintillanti anche il frontino principesco, i sandali color argento e i pendenti di diamanti disegnati ancora una volta da Pasquale Bruni.
L’ultimo capolavoro di sartoria indossato dalla Mrazova è stato un abito in tulle bianco, ancora una volta con scollo a cuore, interamente ricoperto fa onde di pailettes argentate.
La giovane modella ceca sembrava sentirsi a suo agio in questi abiti vaporosi e sognanti, a voi sono piaciuti?
Siete d’accordo con i nostri giudizi? A chi dareste la corona di reginetta di stile alla fine di questa 62esima edizione del Festival di Sanremo? Siamo curiosissimi di saperlo.

E’ una ventiquattrenne partenopea: sarcastica e logorroica, drogata di Arte, web e moda.Laureata in management dei beni culturali è affetta da "bulimia visiva" e ricerca la bellezza ovunque.

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