Riccardo Tisci ha disegnato per Givenchy una collezione Haute Couture non semplice da interpretare, ma sicuramente di grandissimo impatto visivo. 10 abiti, 10 immagini contrastanti nei quali vengono mescolati gli echi galmour degli anni Venti e Trenta, l’Art Decò all’estetica del film Metropolis di Fritz Lang con i suoi robot al quale lo stilista stesso ha detto di essersi ispirato. Impressionante la lavorazione di ciascuno dei capi.
Il lavoro eseguito per 350 ore sulla pelle di coccodrillo (tagliata scaglia per scaglia e poi riassemblata su strati di tulle) o quello fatto con i dettagli in metallo, da soli valgono la visione dello show. Ma le meraviglie dell’ingegneria tessile di Tisci non si fermano qui se si pensa all’abito in satin ricamato completamente con cristalli al cui interno ci sono paillettes.
Non ci sono abiti corti. La palette comprende 4 colori bianco, nero, bronzo e marrone. Molto particolari i sandali in galuchat ricoperti di jais con tacco in metallo. Nonostante gli orecchini e i piercing in metallo cromato (evidenti richiami alla musica techno e al futuro), le donne Givenchy amano gli accessori retrò come i lunghi guanti in nappa.
10 preziose anime sospese tra passato e futuro che non sappiamo quanto possano essere capite nel presente.