Senza categoria

46 – capitolo sette-

13

 

Carlo va a trovarla tutti i giorni all’ospedale. Le porta cioccolatini, biscotti, fiori. È passato un mese dall’incidente, Anita ha cominciato la riabilitazione e la fisioterapia alla gamba rotta. Le ferite si stanno rimarginando, i medici sono convinti che con il tempo le cicatrici del viso spariranno.

 

Nell’urto lo specchietto retrovisore si è staccato dall’abitacolo e l’ha colpita alla gola. Al principio l’alone nero, che le circondava il collo come una collana, sembrava non presupporre complicazioni. In realtà gli esami del sangue hanno appurato che la ghiandola tiroidea è rimasta lesionata, e che si è ingrossata in maniera allarmante, tanto da doverla asportare con un’operazione d’urgenza.
Anita è frastornata, incapace di comprendere il danno subito. Le hanno prescritto un medicinale che sopperisce alla mancanza della tiroide, e restituisce regolarità al metabolismo. Ma il suo peso aumenta a vista d’occhio insieme all’appetito. Stringe la mano di Carlo, sapendo che non potrà più essere una modella. Passa le ore di visita a raccontargli della sua famiglia, delle occasioni perdute, senza mai accusarlo.
Carlo con l’incidente ha distrutto la macchina e la speranza di continuare a vivere nel suo lussuoso appartamento. Ha traslocato nella casa dei genitori, è tornato a trascorrere le notti nel letto singolo dell’infanzia e dell’adolescenza. A trentanove anni non è facile ricominciare, il signor Grimanti gli ha chiuso le porte dell’agenzia, alle feste la sconfitta che porta impressa sulla nuca come un’infamia gli crea il vuoto attorno.
Si è presentato con un curriculum nel supermercato di fronte a casa. Lo ha fatto per dimostrare ai genitori impegno nella ricerca di un lavoro, ma non si aspettava di essere assunto come magazziniere. Scarica con il muletto le merci dai tir, impila scatoloni, li smista per essere portati sugli scaffali dei vari reparti.
Dopo il turno va in piazza San Babila, si siede al bancone, ordina ad Anita un aperitivo, e attende che finisca il turno. Ha smesso di camminare con le stampelle, le occhiaie sono sparite, è tornata bellissima. Cenano in ristoranti lontani dal centro, vanno al cinema, al lago, indugiano in un abbraccio o in un bacio. Approfondiscono la loro conoscenza, come un guscio che si apre all’improvviso e svela meraviglie nascoste. Abituati all’involucro, alla superficie liscia e lucida, si ritrovano ubriachi di nuove sensazioni, aggiungono bellezza alla bellezza. Un incidente, la taglia quaranta di Anita trasformata in una quarantasei, la scoperta di sincere alternative, l’amore come ricompensa.

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Write a comment