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Le stronzamiche: se le conosci, le eviti.

Pure io che sono una che al girl power ci crede parecchio ho avuto la mia buona dose di stronzamiche. Certo, crescendo si diventa sagge e si impara a scegliere meticolosamente a chi dare fiducia, ma tenere alta la guardia è un diktat che ho sempre ben presente. Perchè loro, le stronzamiche, sono l’idra dalle mille teste. Ne abbatti una e ne spuntano dieci. In più, le stronzamiche si manifestano in ogni fase della tua vita di donna. Cominciano alle elementari e vanno avanti fino all’ospizio Come difendersi da tanta iattura? Ce lo spiega Irene Vella nel suo ultimo libro “Credevo fosse un’amica e invece era una stronza. 10 modi per sopravvivere alle stronzamiche” [Laurana Editore] con un’intervista esclusiva..

 

Chi sono le stronzamiche?
Le stronzamiche sono quelle che credevamo  amiche, invece erano stronze.
Sono quelle che sono riuscite a conquistarci, facendoci credere ancora una volta nell’amicizia, nella solidarietà, nella condivisione, fino a quando senza un motivo apparente ci hanno voltato le spalle e ci hanno accoltellato così forte che le ferite bruciano anche a distanza di tempo.
Sono quelle che tu hai accolto nella tua casa come fossero sorelle e ti hanno fottuto l’anima e la vita.
Ed è a questo punto che nascono le stronze di rimando (io sono una di quelle), donne che per difendersi hanno imparato a loro volta ad essere stronze, ma lo fanno solo per necessità e solo nel caso in cui vengano attaccate. Un mantra che ripeto nel libro è “ Asfaltare chi vi ha sfruttato. Distruggete la sua reputazione prima che sia lei a distruggere la vostra, voi avete dalla vostra la verità, lei solo calunnie.”

Nel tuo libro parli diffusamente di episodi di bullismo al femminile. Cosa si può fare a tuo avviso se uno dei nostri bimbi dovesse incappare in una simile esperienza?
L’esperienza mi ha insegnato che il bullismo, sia esso femminile o maschile, non va mai sottovalutato. Tre sono le cose che non devono variare nel bambino: il gioco, il cibo e il sonno, quando una di queste componenti all’improvviso muta (il bambino smette di mangiare, non vuole più dormire da solo, si isola dai compagni) bisogna indagare.
E mai dico mai intervenire in difesa della figlia o del figlio, bisogna supportare senza soffocare, e soprattutto non ci si deve sostituire a loro, bisogna fornire gli strumenti affinchè siano in grado di difendersi da soli, è evidente che se il bullo passa ai dati di fatto sarà la famiglia insieme alla scuola ad interagire con la famiglia del bullo stesso.
Io dopo quasi sei mesi di notti insonni, passate con la figlia nel lettone, ho deciso di chiedere l’aiuto di una psicopedagogista che in sette sedute ci ha davvero aiutato a risolvere il problema del sonno.

Crescendo si impara dici tu. E quindi siamo al riparo dalle finte amiche dopo una certa età?
Macchè :) diciamo che crescendo le antenne diventano più attente ai segnali e riescono a captare segnali di falsità con un certo anticipo, ma quando è insito il seme della bontà nonostante tutto riescono sempre in qualche modo a fotterci, perchè come dico a mia figlia nel libro “buone e un po’ coglione si nasce”. Ma dal momento che le vere nemeniche delle stronzamiche sono loro stesse, basterà lasciarle sole per un po’ che riusciranno ad autodistruggersi.


Mi ha fatta molto ridere il capitolo dedicato alle vecchiette str…. Come le riconosci?
“Per ogni vecchietta stronza esiste un bimbo merda (lo gnomo è uno di questi)”, quindi basterà mandare in ricognizione uno di loro per stanarle :) sono quelle che al supermercato serrano le file della cassa, e anche se tu sei incinta con un bimbo che corre per tutto il supermercato e un altro nel passeggino, e solo il latte e il pane in mano non ti fanno passare manco morta, perchè loro c’hanno da fa, non si sa cosa ma c’hanno da fa.
Sono quelle che vanno dal parrucchiere per farsi il colore escono come la fata turchina e sono fiere, ma in quelle due ore hanno vessato le ragazze del lavaggio e della piega come le peggiori despote del mondo (l’acqua è troppo calda, è troppo fredda, ma dico io mica ci vuole una laurea eh, sei una lavacapelli mica un’astronauta).
Sono quelle che leggendo gli annunci mortuari e sogghignano pensando di essere rimaste in poche eheheh.
E soprattutto sanno di naftalina, perchè quello è l’unico vero odore di pulito. Tzè.

Dopo una collaborazione con Cristina Parodi in tv, un libro in promozione e la carta stampata, quali sono i tuoi progetti per il 2013?
Da giornalista free lance sogno un contratto, per vivere la quotidianità che un lavoro precario non riesce mai a darti.
Realisticamente invece spero di ampliare il cerchio delle mie collaborazioni sia sulla carta stampata, (magari con una rubrica in un settimanale ad alta tiratura),  che in tv (questo è uno dei progetti in fieri), Cristina ha un nuovo progetto lavorativo per La 7, io mi auguro di continuare a far parte della sua squadra, mi piacerebbe sperimentare anche la radio, quest’estate ho fatto una puntata con Andrea e Michele di Radio Deejay in diretta da Riccione e mi sono divertita un casino.
Nel frattempo “Credevo fosse un’amica e invece era una stronza” sarà diventato un best seller, ed io con tutte le mie amiche/sorelle quelle vere ce la spasseremo alla faccia delle Stronzamiche.

Irene Vella

Le immagini del libro sono opera di Carmelo Garofano

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Comments (8)

  • stupendo questo post!e il libro lo devo assolutamente avere!

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    • Poi fammi sapere se ti è piaciuto

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  • Grazie Laura

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  • Carino come articolo , complimenti!
    Ti aspetto per un’occhiata:
    http://WWW.FASHIONSCARFBOY.COM
    Kisses Andy

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  • interessante! =)

    lo andro a cercare in libreria!

    <3

    http://www.bluenailgirl.com/2013/01/shopping-online-efoxy.html

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  • HAHAH so true. Most good friends and even best friends secretly hate each other. Keep your friends close and your enemies closer?

    http://www.butmoreimportantly.com

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  • Bella recensione ed intervista. Bellissime le vignette, ma chi è l’autore? Perché non è citato?

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  • L’autore delle immagini è Carmelo Garofano, scusate è stata una mia omissione.

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