Moda e arte. Sylvio Giardina e Gaetano Pesce. Designer di talento il primo. Architetto e scultore di fama il secondo. Entrambi curiosi, eccentrici.. visionari!
Per l’A/I 2012-13, lo stilista italo-francese sceglie di omaggiare l’artista ligure con una collezione audace, ispirata ai lavori della fine degli anni ’60: quelli della collaborazione con la C&B e della formidabile Serie Up. Nasce l’ HC Poject dove – come lui stesso ha affermato in una recente intervista – l’estetica va aldilà dei diktat… La silhouette viene reinventa giocando con forme e volumi in continua trasformazione. Rigorosi budelli ridisegnano il corpo, lo avvolgono intrecciandosi in un patchwork di tessuti. Annullate le classiche linee femminili! Si decide di crearne altre, nuove, ispirate alla natura e lontane dai cliché dettati dai ritmi della moda… Ci si spinge oltre i limiti del consueto utilizzando il polietilene espanso che si fonde con il jersey. Si compongono strutture organiche… L’organza genera un derma metallico, seguendo un percorso mai lineare. Affascinato dai ritratti di Steve McCurry, Giardina si appropria dei colori del sud-est asiatico ed è ancora arte… Ecco allora che La Ragazza Afghana, Le donne nepalesi al bagno, Il ragazzo in fuga si dissolvono dinanzi ai nostri occhi trasformandosi in seducenti nuances: nero, tortora, bronzo, viola, avorio, turchese, rosso rame, beige, blu avio. I materiali (dal gabardine al mohair, dal velluto alla lana) si fondono dando vita a geometrie unconventional!
Abiti come opere contemporanee eppure di indubbia vestibilità. Capi da esibire o da esporre in una moderna galleria, magari in quel Label201 che ha ospitato lo shooting fotografico. Ci parla attraverso la sua prima collezione Sylvio Giardina. E’ un racconto… La storia di un amore, quello per l’arte. Di una passione, per la moda. Di una vita, nell’Alta Moda. Di una suggestione, di un desiderio di una trasformazione… Che c’è di più emozionante?