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L’Assassinio di Coco – capitolo due –

Un'immagine del film su Coco Chanel

Capitolo 2

“Lasciami stare. Non voglio fare l’amore, voglio parlare.”
Lui la squadrò con disappunto e ritrasse la mano. Si alzò, fece qualche passo sbilenco nella stanza chinando la testa per non sbattere contro il sottotetto. Distrattamente prese dal tavolo un pezzo di pane nero, un avanzo del pranzo, e iniziò a masticarlo.

Lei era sdraiata sul letto, i seni gonfiavano la camicia da notte sbottonata in alto e sulle gambe nude giocavano i raggi del sole che filtravano dalla finestrella della soffitta.
“Dimmi cosa pensi, sinceramente.”, riprese la giovane donna.
“Penso che sia un piano suicida, che forse riusciremo a portarlo a termine, ma che comunque ci ammazzeranno. Ammetto, però, che tra tutte le morti possibili, quella che preferisco è al tuo fianco. Perché ti amo.”
Gli venne naturale allungare di nuovo la mano verso la coscia di lei, ma venne respinto con decisione.
“Sei un cretino.”, gli disse.
Era convinta di quel che diceva, eppure anche lei lo amava e sapeva che fare l’amore era una delle ultime cose piacevoli rimaste da fare a Parigi. Ma teneva troppo alla sua idea.
“Sei un cretino romantico.”, puntualizzo. E poi riprese: “Invece, abbiamo la possibilità di cavarcela tutti e due! E dal punto di vista politico…colpirebbe la popolazione. Tutta la Francia! Per dire chiaro a tutti che cosa è bene e cosa è male. Bisogna uscire dall’equivoco del collaborazionismo!”
Lui rimase in silenzio a guardarla. Era solo una sartina di ventiquattro anni, ma aveva grandi idee. Ad esempio, un assassinio.
Ne avevano già discusso e ne avrebbero parlato ancora, a meno che lui non prendesse una decisione. Ora, in quel momento. Gli spettava e lo fece. Era quello che faceva sempre con lei, cedere.
“Non sono politicamente preparato come te. Sono solo un manovale. Ma amo te quanto odio i nazisti. Per questo, farò tutto quello che mi chiederai.”, disse senza timore.  
“Grazie.” Neanche la voce di lei tremava, nonostante si rendesse conto che una decisione definitiva era stata presa.
Allargò le braccia e lasciò che lui la stringesse a sé, ora che gli aveva promesso la vita.

Marco Vajani – riproduzione vietata –

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