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10 cose della mia Fashion Week

Ok, anche per quest’anno è finita la Milano Fashion Week. E ‘stato sfiancante, ma anche stimolante. Ho incontrato amiche che non rivedevo da tempo, ho visto abiti bellissimi e sono felice di avere condiviso tutto questo con voi. Adesso però vi racconto 10 cose che non ho postato sui social , che magari torneranno utili a chi sta partendo per Parigi, o che solo vi farannno sorridere.

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1) Ho scarpinato in lungo e in largo, ho preso tram e metropolitane. Ma a un certo punto succede che una non ce la fà più. E qui entra in gioco il car sharing. La frase che ho ripetuto più spesso è stata “benedetta Car2Go”. Quindi vi consiglio di procurarvi un abbonamento e di non dimenticare mai a casa la tesserina.

2) Quest’anno la tendenza sono le micro-clutch. Il portafoglio non ci entra, i porta tessere si. Riempiteli di quello che vi serve veramente: un bancomat, la tessera della metro, quella del car sharing e almeno 10 euro.

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3) Anche se vi ripromettete che avrete tempo per sistemare le mani, datemi retta, non lo avrete. E quando la sera tornerete a casa distrutte sarete incredibilmente grate di aver scelto il semipermanente. Io ho recuperato con il servizio offerto da Gelish in Camera Nazionale della Moda ( grazie ragazze, vi amo)

4) Invecchio, ma cado ancora nella più ovvia delle banalità: le scarpe coi tacchi vanno bene solo se sei ADR e qualcuno ti scarrozza da un lato all’altro della città. Sono partità così. E dopo due ore sono entrata da Mauro Leone a comprare un paio di ballerine. E in farmacia a comprare dei Compeed.

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5) Per quanto voi siate preparate i caricabatterie non bastano mai. Ecco il mio kit: 2 telefoni, una carica portatile, il trasformatore per quando sali in auto, un caricabatterie. E comunque a un certo punto ero a zero.

6) Comunicare correttamente è fondamentale. Avere i propri biglietti da visita risparmia noia e seccature all’ingresso, specie durante le presentazioni. Se poi volete far conoscere il vostro lavoro, fate seguire un media kit nei giorni successivi. Non è che tutti debbano sapere chi siamo, no?

7) L’organizzazione è tutto. Ho portato in giro il calendario stampato per tutta la settimana e chiunque, dico chiunque, mi ha chiesto “posso dare un’occhiata”? I miei percorsi erano già prefissati, ma ogni tanto mi sono persa. E ho fatto belle scoperte.

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8) A costo di sembrare schizofrenica ho scelto di utilizzare l’italiano per commentare su facebook e l’inglese su instagram. E’ un appuntamento internazionale, pazienza se sbaglio, preferisco farmi capire da chi legge fuori dal nostro piccolo mondo antico.

9) Ho sempre avuto in borsa qualcosa con cui rifocillarmi. Grazie a Vitasnella che hai pensato a me ( certe volte sei talmente up che ti dimentichi di mangiare e bere, poi svieni) e anche a Pernigotti, che quella barretta di cioccolata mi ha salvata dalla crisi ipoglicemica.

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10) Essere gentili paga. Anche quando sembra che tutti attorno a voi non lo siano. Mantenete il sorriso e se non vi piace una situazione, evitatela. Io ho fatto così e sono sicura che ci ho guadagnato in salute. Sono stata positiva e ho scelto dove andare e chi sostenere. Non è poco.

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Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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