Ho molti ricordi legati a lei, la prima e unica bambola che io abbia mai amato, la Barbie. E’ stata la mia compagna di giochi da quando ho memoria e sono andata avanti per parecchi anni ( mamma, non te la perdono di avermele buttate via tutte). Sono stata una figlia unica per molti anni e lei era la mia “amica immaginaria”, sulla quale ho perpetrato le peggio cose, dal taglio dei capelli alla maschietta, agli improbabili accoppiamenti con quell’eteroperplesso di Ken, alle scorribande con Skipper sul furgoncino, ai tè al vetriolo con le amiche nella casa tutta rosa con ascensore.

Barbie è un pezzo del nostro immaginario, definirla bambola è davvero riduttivo, è un’icona globale, reinterpretata dagli stilisti più famosi, declinata in ogni versione, specchio dei tempi, proprio come la moda. E questo è stato l’aspetto che più mi ha affascinata della mostra Barbie The Icon, al Mudec di Milano fino al 13 marzo 2016. Meno mi è piaciuto l’allestimento decisamente statico e poco godibile per un bambino.

Barbie nasce nel 1959, il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts e ha rappresentato 50 nazionalità

 

L’occasione di questa visita mi è stata offerta da Transitions, leader nelle lenti correttive fotocromatiche. Come vedete sia nel video che nelle foto indossiamo tutti degli occhiali con una caratteristica particolare, quella di adeguarsi alla luce esterna, cambiando colore a seconda del grado di luminosità, permettendo una visione ottimale sia in interno che in esterno.  Vista l’attinenza con il colore Transitions Lenses ha voluto giocare con noi offrendoci la possibilità di indagare sul tema attraverso un workshop dedicato tenuto dall’illustratore Andrea Tarella. In una splendida giornata di sole, abbandonati gli smartphones per un paio d’ore, abbiamo lasciato che la nostra vena creativa prendesse il sopravvento. Il risultato sono dei ritratti bellissimi, frutto del nostro lavoro unito all’abile tratto di Andrea, che ha voluto regalarci la nostra immagine disegnata sugli acquerelli fatti da noi.

Una bella esperienza, un buon esempio di come collaborare con delle blogger e e un ottimo prodotto, per chi come me, non ci vede ( più) tanto bene e vuole evitare di cambiare occhiali dieci volte al giorno.

Video Alexey Demichev, foto Francesca Pignatelli.