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Baby-dolls, 4 dolls

 

Baby-dolls. Nel senso di baby-dolls, ma non per noi – per dolls, appunto. Da Me ‘n My Dolls aka Mauro Marchetti, un piccolo esercizio di ironia e allegria, ma anche di cultura del costume e di sdrammatizzazione in questi tempi di escort.

Me ‘n My Dolls è un amico. Il suo mestiere ufficiale è nella grafica pubblicitaria ed editoriale. Il suo hobby è nelle creazioni OOAK (cioè bambole pezzi-unici e vestiti per bambole) con un forte penchant per gli anni vintage – ’60 e ’70, un grande senso dei colori e dei materiali originali, e con un’idea di sexy fortunatamente molto lontana dalla ripetitività indistinguibile e dalla prevedibilità raggelante degli “n” stereotipi SM-chic, lesbo-chic, lingerie-chic che vedo tutti i giorni, e non solo sulle bambole, e non solo in baby-doll.

Esiste, lo dico, un intero filone di bambole ultrasexy che presuppone un ampio consenso e un florido mercato di collezionismo adulto; ne parlerò prima o poi. Ma la ripetitività e la prevedibilità dell’idea di sexy riguardano tanto le bambole quanto le persone, va da sé.

Intanto, queste foto e i loro colori che ricordano i coriandoli così come i loro dettagli anche ingenui e ludici scelti per divertimento, sono la connection tra una mia richiesta, la realizzazione di Me ‘n My dolls che ho atteso a scatola chiusa, e le foto scattate da Pamela De Lorenzi che aveva carta bianca. È solo l’esempio di qualcosa che succede nel mondo dei doll collectors: collezionare = collaborare, condividere.

Daniela Ferrando

ph: Momoko doll e foto di Pamela De Lorenzi, coriandoli > loscrigno.biz

Qui un link alla gallery di realizzazioni di Me ‘n My Dolls

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Copywriter & consultant, anomala collezionista di fashion dolls.Non accumulo bambole, ma cerco e promuovo segni della loro presenza nella moda, nella creatività, nelle sensitive issues del nostro tempo.

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