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Fashion & Soccer: l’intervista a Mattia Cassani

Mattia Cassani

Se potesse passerebbe un po’ di tempo con Umit Benan magari chiacchierando di blazer, la sua vera passione. Ama i dettagli, è molto curioso e il mondo della moda l’ affascina proprio per questo suo essere sempre proiettato in avanti, lui che sul campo deve spesso correre indietro. In quella terra sospesa tra il vintage e l’avanguardia, Mattia Cassani ha un conto aperto … e non con un attaccante, ma con i commessi delle boutique.

Descrivi il tuo stile.  
Trasandato ricercato, shabby chic. Mi piacciono le cose vissute che fanno capire che c’è una personalità dietro la scelta di un capo e non solo un’etichetta. Mi piace abbinare un vecchio maglione di cachemire magari con una giacca particolare sia per il taglio che per il materiale e un pantalone di Tom Brown in contrasto, con una stringata vissuta e comodissima. Mi intriga questo effetto che hanno i capi second hand, “vissuti” con quel che di non perfetto. Sicuramente sono per una moda che non ostenta il lusso, mi diverte molto scovare nei mercati pezzi unici, blazer che hanno le maniche anche più corte rispetto alla mia taglia da abbinare con una camicia insolita ed un paio di jeans o ai pantaloni tipo tuta di Lanvin.

Mattia Cassani

Per cosa faresti una follia?
Se dovessi fare follie le farei sicuramente per una giacca. Di blazer ne ho parecchi. Prediligo le tonalità del grigio tendenti al nero, ma mi piace anche spezzare ogni tanto con dei colori accesi come quelli delle giacche di Piombo che trovo sia unico nella scelta dei materiali e dei colori.  Soprattutto d’inverno, hanno quasi un effetto vitaminico.

I tuoi stilisti preferiti?
Lanvin e Umit Benan, letteralmente un genio. Sto impazzendo per trovare qualche suo capo. Ho mandato un amico in avanscoperta da Colette a Parigi e sto cercando dappertutto su internet. Ho trovato qualcosa su thecorner.com, ma non c’è una gran scelta. Non mi resta che prendere un aereo per il Giappone dove ha tre boutique.

Mattia Cassani

Un look da giorno e uno da sera
Di giorno una t-shirt pantaloni cargo e sneakers. La sera blazer, un doppiopetto,  pantaloni della tuta di Lanvin e scarpe stringate.

Il tuo rapporto con lo shopping
Non sono maniaco dello shopping, preferisco orientarmi più verso un capo giusto che su tanti, non mi vedrete mai con le magliette logo. Non sono uno che apre “L’Uomo Vogue” e copia pari, pari quello che viene proposto dagli stylist. Inoltre c’è una cosa che mi infastidisce un po’: non mi piace molto il pregiudizio con il quale vengono accolti i calciatori nei negozi. Sono in molti a pensare che basti proporci un total look da acquistare solo per la firma e non perché in realtà ci stia bene davvero. A volte mi fermo a studiare i modi in cui i commessi cercano di convincerti e hanno dell’incredibile. Fortunatamente ci sono i mercatini e i siti web dove l’unico che ha il potere decisionale sono io.(Vittoria Melchioni)

Photos by Marco Onofri

Sono una fashion victim dichiarata e amo il mio carnefice. Da 14 anni vivo lo spogliatoio delle squadre di calcio di Serie A e B. Scrivo per Vip Mese, Vip e Gossip per diletto e sono cresciuta professionalmente a F.A.D. la rubrica del TG24.

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