Ho a che fare con due figli nativi digitali. Non storcete il naso. Loro sono così, cresciuti con la tecnologia touch, immersi in quello che noi chiamiamo mondo virtuale, che per loro è difficile distinguere da quello reale. E nonostante io limiti l’utilizzo di giochi elettronici è sempre più difficile tenerli lontani da consolle di ogni tipo. Ma credo che sia importante che continuino a giocare con giochi che sviluppano altre capacità e i Lego sono da sempre una scelta che piace sia a me che ai bambini.
Prima di tutto per costruire i Lego bisogna usare la testa, poi si usano le mani. E’ uno di quei giochi con cui non ci si annoia mai e vedere le loro manine operose che lavoranno attorno alla costruzione di un oggetto per me è rassicurante. Quando ero piccola ci ho giocato così tanto da non ricordare neanche quando ho smesso.
Mi fa ridere che partiamo costruendo un’astronave e va a finire che dopo un po’ che ci giochiamo l’astronave viene smantellata e diventa una cuccia per Kirbi fetta al latte ( che è il peluche inseparabile del piccolo con il quale va al bagno, a letto, a scuola). Per questo natale Lego ha deciso di regalare ai miei bambini il “Quartier generale degli Ultra Agents”. Ci è sembrato bello per loro che sono bambini avventurosi e tecnologici. Ci sono i robots, c’è l’avventura, possono immaginare molte storie attorno ad un veicolo che si trasforma.
C’è anche il valore aggiunto che lo costruiscono assieme al papà e per noi è un po’ una tradizione perchè ogni anno Babbo Natale ( che giusto eh?) gli ha portato qualcosa da costruire, che è un lavoro che inizia al mattino e va avanti finchè non si ultima il capolavoro: navi per piccoli pirati pronti a partire, astronavi aliene, castelli. E poi c’è anche che Lego trasmette messaggi che mi piacciono un sacco, come quello in questo video.
Vi farò sapere come va.