Prima che diventasse il titolo di un libro scandalo, “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” era il comandamento numero uno di tutte le lungo-crinite della Terra. E questo pareva bastare a mantenere la chioma sana e vigorosa.

Poi è arrivata la solita scienza che con la solita ricerca fatta a posta per farci sentire come le streghe ai tempi dell’Inquisizione  ci dice che non solo spazzolare tanto i capelli li sfibra, ma che pure loro subiscono l’ineluttabile scorrere del tempo. E così  quella che prima era vista come il cuscino più soffice e profumato per il proprio amato, diventa in un attimo un ammasso di cheratina vecchia se non già morta. Io sono tra le lungo-crinite che, nonostante l’età non più da liceo, si ostina a portare i capelli alla Pocahontas.

I capelli sono una delle cose a cui tengo di più e così terrorizzata dalla sentenza scientifica, mi sono diretta dalla mia parrucchiera e ho fatto un vero e proprio filler ai capelli. Il trattamento è il Fiberceutic  di L’Oréal che promette una ricostruzione immediata e profonda della fibra per capelli molto sfibrati. La sua efficacia di basa su Intra-Cylane, una molecola dalla natura organo-minerale che passa dallo stato liquido a quello solido a temperatura ambiente sotto determinati pH. In tal modo, crea una “rete” all’interno della fibra, che sostiene e mantiene inalterata la sua forma. È come un filtro protettivo che avvolge e ristruttura la chioma. Andiamo al lavatesta e pure il dosatore a forma di super siringa dà l’idea del filler vero e proprio fatto dal chirurgo. Una piccola attesa per lasciare che il siero e la maschera sigillante agiscano, poi si passa allo styling. I capelli già alla vista sembrano più robusti e corposi. Non appena riesco a toccarli senza che la parrucchiera mi veda e mi sgridi perché ho rovinato la piega, li sento setosi e incredibilmente morbidi. E anche il profumo è davvero sensuale. Non c’è un’autocura da fare a casa e per il momento Fiberceutic è disponibile solo dal parrucchiere.