Beauty

Oh che gelida manina, se la lasci riscaldar..(Metti una sera all’Arena di Verona)

02 sett. Arena Verona - 206

A cosa serve l’arte? A niente, sostengono alcuni. Viviamo in un paese dove  per troppi anni si è disinvestito sulla cultura facendola percepire come un valore accessorio.
E come spesso accade durante i periodi di forte crisi economica, i primi piaceri a passare sotto la falce del carovita sono quelli dedicati all’anima.
Ciao teatro, addio opera, bye bye mostre.
Per questo ho particolarmente apprezzato l’iniziativa di Douglas di invitare alcune bloggers all’arena di Verona per la visione dell’opera La Bohème di Puccini per la regia di Arnaud Bernard.
Non solo l’occasione era golosa: una meravigliosa serata d’estate in uno dei più bei teatri della terra per il mio battesimo dell’opera, coccolate in un corner allestito ad hoc, dove tra esperti truccatori ( Roberto di Guerlain avrei voluto farmi ritoccare il mio trucco “fast&go” realizzato in cinque minuti scarsi al B&B Adige dal tuo magico tocco, ma il favoloso cibo e i deliziosi calici di prosecco ghiacciato hanno avuto ogni volta la meglio sulla mia vanità) e irresistibile fingerfood c’è stato modo di rivedere amiche e conoscere nuove protagoniste di questo incredibile mondo in evoluzione (il web 3.0).


02 sett. Arena Verona - 084

Dopo un light-lunch e molte chiacchiere,  ci vengono consegnati i libretti della Boheme e veniamo accompagnate verso le nostre poltronissime. Le signore sono elegantissime, il parterre è quasi pieno. Penso che questo teatro toglie il fiato. Le luci si abbassano e siamo pronte a calarci nelle vicende di Rodolfo e Mimì, innamorati nella Parigi del XIX secolo.
Per chi non la conoscesse qui c’è la storia di Boheme, l’opera di Puccini più amata e rappresentata nel mondo, vero inno alla giovinezza e alla vita “scapigliata”.
La regia di Bernard privilegia un’impostazione verista, le scenografie sono minimali, tranne che per il secondo quadro, l’attenzione è tutta sui protagonisti, isole di attrazione nel mare spaziale del proscenio.

02 sett. Arena Verona - 140

Ora, capire l’opera senza libretto è difficilissimo, quindi grazie all’applicazione torcia (c’è un app per ogni cosa :-)) seguo alla lettera e senza indugio i travagli di Mimì e le astuzie seduttive di Musetta, finchè non sono costretta a lasciare la trama per concentrarmi solo su quello che vedo: il secondo quadro, ambientato nel quartiere Latino è un tripudio di comparse, colori, abiti, bambini, biciclette, giocolieri ( complimenti al coro di voci bianche A.LI.VE) . Sono senza fiato.

 

02 sett. Arena Verona - 201

Un rapido intervallo in cui facciamo in tempo a deliziarci con dei microdolci al cucchiaio che” ciao magre” e siamo di nuovo nella soffitta di Rodolfo e Marcello, Mimì sta morendo e addio gioventù. Sigh, sob.

02 sett. Arena Verona - 117

Troppo spesso l’equazione fashionbloggers-vuoto pneumatico condiziona le aziende nella scelta di proposte “amazing” ma prive di contenuti reali e nella moltiplicazione esponenziale di eventi dei quali scrivere, personalmente tendo a privilegiare quelli che mi permettano di vivere un’esperienza che mi lasci qualcosa. Questa c’è riuscita. 

02 sett. Arena Verona - 133

Alcune note fashioniste: l’atmosfera conta: in questo caso era stato richiesto un dress code total black che ciascuna ha interpretato a modo suo. Ho adorato il total vintage di Lidia De Cicco che quando le ho chiesto cosa indossasse mi ha risposto con candore: “era della mia nonna”, e un 10+ a Domitilla Ferrari che è arrivata direttamente  dall’ufficio a Milano impeccabile e con la valigia più piccola che io abbia mai visto. Sono disposta a venire a lezione di bagaglio a mano. Chiara Dal Ben aveva gli occhiali più stilosi che si ricordino, Elisabeth Sinisi  indossava una sua creazione che mi fa venire voglia di averne una anch’io… grazie a  Marianna e ad Alan Della Noce per la simpatia e ovviamente a Douglas per i graziosi omaggi, ma soprattutto per avermi permesso di fermarmi per una serata a contemplare la meravigliosa inutilità dell’arte. Ce ne fossero..

 

 

 

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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