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Amsterdam è una lezione di civiltà

Quando in giovinezza tutti andavano ad Amsterdam per provare l’ebbrezza dei coffe shop, del liberismo e del sesso a vista, io sognavo l’alta moda e avevo Parigi come mèta del cuore. Amsterdam è un viaggio che ho voluto sperimentare da adulta e l’occasione è stata una reunion familiare.

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Mio fratello vive e lavora a Namour, in Belgio [ ancora per poco], i miei  abitano in Umbria, le cuginette in Romagna e noi a Milano. A questo punto, ci siamo detti, iniziamo a vederci in capitali europee, unendo l’utile al dilettevole. Amsterdam è stata la prima tappa di questa evoluzione familiare. Io sono partita con mio figlio Leonardo, che ha 11 anni ed è sveglio e curioso e si, mi dice sempre che avrei dovuto fare la Travel Bloggah. Non posso certo offrirvi una guida della città dopo avervi soggiornato soltanto il tempo di un lungo week end, ma posso dirvi cosa mi ha colpito.

AmsterdamAmsterdam è una lezione di civiltà, prima di ogni altra cosa. Quando esco dall’Italia torno ad avere fiducia nel genere umano, specialmente quando soggiorno nei paesi nordici. Portare i bambini in luoghi dove il rispetto del bene pubblico coincide con una migliore qualità della vita, significa dargli una speranza e istillare nelle loro giovani menti l’idea che si può e si deve fare anche qui.

img_4921Intanto Amsterdam è una città  relativamente giovane, Viene citata per la prima volta nel 1275 come piccolo porto mercantile dedito alla pesca. Il suo nome deriva da Amstel sul Dam, il fiume sul quale venne edificata la prima città. Per saperne di più sulla storia di Amsterdam, qui.

Le nozioni base l’ho scoperte grazie ad una gita in battello, esperienza che vi consiglio vivamente, perchè anche se molto turistica, offre una veloce infarinatura, mostrandovi i quartieri più interessanti della città. Il giro sul Canal Bus è un’attività che i ragazzi hanno adorato. Mi sarebbe piaciuto dormire in una HouseBoat, un tempo battelli  per il trasporto  merci, oggi  vere e proprie abitazioni, vendute a carissimo prezzo, alcune delle quali trasformate in hotel di charme. [segna nelle cose da fare almeno una volta nella vita], ma mio padre soffre il mal di mare a livelli assurdi e abbiamo preferito non rischiare.img_4915

Se andate ad Amsterdam, non potete perdervi il rinnovato museo di Van Gogh. Dirò un’eresia, ma a me il pittore non è mai piaciuto. I suoi quadri mi mettono ansia. Però sei lì e vale la pena scoprire le sue opere e quanto ha influenzato gli artisti successivi. Il museo è organizzato in maniera impeccabile, suddiviso in tre piani dedicati alle diverse fasi pittoriche: 200 tele e quasi 300 disegni, acquarelli e lettere esposti in ordine cronologico; la collezione è completata dai dipinti di artisti suoi contemporanei tra cui Monet, Manet, Gauguin, Emile Bernard, Toulouse Lautrec. Leonardo è stato eroico e si è sparato una due ore e mezzo di full immersion tra girasoli e impressionisti. Fino a 12 anni l’ingresso è gratuito.

AmsterdamAmsterdam offre una lezione di civiltà: tutti vanno in bici. Le ciclabili sono ovunque. I bambini piccoli vengono trasportati su una specie di carrello posto davanti alla bici, il Bakfiets, i più grandini pedalano da soli come forsennati. Se per caso ti trovi in mezzo a una ciclabile, devi fare bene attenzione che non ti prendano sotto perchè schizzano come razzi. In qualunque albergo si può prenotare una bici per fare più comodamente il giro della città. Le ciclabili portano ovunque e non finiscono in mezzo ad una strada a quattro corsie, come da noi.

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img_4916 Se non volete prendere la bici, i tram e gli autobus vi portano dappertutto, vi consiglio l’abbonamento giornaliero che copre tutte le tratte per 24 ore. Nei mezzi pubblici c’è il Wifi gratuito [e va che è un piacere]

img_4868Amsterdam è una città verde e piena di parchi. Agli olandesi piace da matti stare all’aria aperta ed hanno una concezione del caldo molto diversa dalla nostra. Nelle foto io indosso un caban in lana, sciarpa, doppia maglietta, calzettoni. Vicino a me gli olandesi in sandali e t-shirt, i bambini con i pantaloncini corti e io con gli occhi sgranati. Ma evidentemente tutto questo moto e la vita all’aria aperta gli fa gran bene, perchè sono belli, belli, belli in modo assurdo.

img_4888-1Gli olandesi guidano le auto elettriche , soprattutto Tesla, ed è un piacere vedere le colonnine di ricarica davanti alle case, in superbi quartieri residenziali dove non vedi una cartaccia per terra neanche a morire.

img_4880Gli olandesi fanno un sacco di figli e e li fanno da giovani. Ci sono bambini ovunque. Questa considerazione arrivava a pochi giorni dalla delirante campagna italiana del Fertility Day. Sarà forse perchè in Olanda c’è uno stato sociale? I negozi, per dire, chiudono alle 17 e mi immagino che negli uffici sia la stessa cosa. La vita è leggermente più cara che a Milano, ma gli stipendi sono rapportati al costo della vita e tutti sembrano molto rilassati.

img_4874Tutto è pensato a misura di bambino, compreso il più favoloso Museo della Scienza e della Tecnologia che abbia mai visto, il NEMO o New Metropolis,  il più grande centro scientifico dell’intera Olanda. Qui tutto è pensato per sperimentare e interagire. É permesso, anzi è caldamente consigliato, toccare e manipolare tutto, e tutto si può apprendere: dalla chimica alla biologia, dallo studio della luce e del colore all’elettricità e al magnetismo. Cinque piani di edificio che è una prua di una nave di colore verde che emerge dalle acque ancorata in uno dei canali, il cui progetto è stato realizzato dall’architetto Renzo Piano. Leonardo è impazzito di felicità.

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img_4949Abbiamo consapevolmente deciso di saltare la visita alla “casa di Anna Frank”  perchè ho pensato che l’impatto emotivo fosse troppo forte e che Leo non fosse ancora pronto, prediligendo attività più leggere, come la visita al Bloemenmarkt, l’unico mercato dei fiori  galleggiante d’Europa, dove abbiamo fatto incetta di bulbi di tulipani, che a dicembre pianterò nelle mie fioriere milanesi. Qui mio padre ha voluto provare l’ebbrezza di un chupa chups alla marijuana, che ha sputato disgustato dopo pochi secondi.

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img_4999Ci sarebbero state moltre altre cose da vedere, ma mi riprometto di tornare in Olanda, portando anche il piccolo Alessandro. Nel frattempo mio fratello si sposta in Nuova Zelanda. Chissà che la prossima riunione di famiglia non richieda 24 ore di volo?

 

 

 

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Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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