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Roberto Musso si ispira alla suprematismo russo

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Nell’androne di Palazzo Bagatti Valsecchi, in Via Gesù, proprio nel centro del quadrilatero della moda milanese, sfila la collezione primavera estate 2011 firmata Roberto Musso. Ispirata al Suprematismo, il movimento artistico russo precursore dell’arte astratta, la linea creata dallo stilista meneghino si rifà alle opere di Malevič e Suetin e al loro stile visionario e dinamico.

 

I capi diventano tele sui quali Musso dipinge textures astratte servendosi di una palette che riprende i colori del mondo vegetale: dal pino silvestre al grigio pietra, fino al sabbia e alla rosa canina.

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Sulla passerella color cremisi sfilano abiti che somigliano a quadri con stampe e combinazioni che sembrano esser state dipinte sul momento. Abiti leggeri dal taglio morbido e fluido che giocano con spessori differenti e trasparenze appena accennate, sottolineando il punto vita con cinture sottili che avvolgono i fianchi. C’è il pantalone dal taglio maschile abbinato alla giacca senza bottoni, gli hot pants striminziti color verde mare, la gonna a campana, il vestito con colletto e l’abito a righe verticali.

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Come Malevič agli inizi del ‘900, anche Roberto Musso lavora con forme puramente geometriche, lontane da qualsiasi riferimento al mondo visibile. Le linee, i rettangoli e i quadrati diventano i protagonisti della collezione. Dettagli semplici che lasciano spazio a innumerevoli interpretazioni e che si prestano ai più svariati abbinamenti.

A risaltare l’effetto astratto della linea ci pensano i gioielli di Osanna Visconti che, insieme ai sandali dal taglio minimal ed essenziale, riprendono il filone artistico dal quale Musso a tratto ispirazione, donando un tocco ancora più chic e post-moderno alla collezione.

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Studentessa 21enne di Giurisprudenza. Blogger senza peli sulla lingua (e neanche sulle gambe), vive a Milano insieme al suo fidanzato e cerca disperatamente di convincerlo a prendere un micio che sicuramente chiamerà Paolo.

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