Style

Paris fashion week P/E 2011: Viktor & Rolf

Si può creare un’intera collezione attorno ad un solo capo di abbigliamento? Certo che si può, e la collezione che ha sfilato a Parigi di Viktor & Rolf per la P/E 2011 ne è la conferma. Oltre che la conferma che questo duo creativo di quasi gemelli (in realtà non sono né fratelli né gemelli, ma solo amici) molto schivi, siano una delle realtà più interessanti del panorama della moda, in grado di coniugare concretezza e portabilità con creatività e sperimentazione.

Tutta la collezione è costruita sulle variazioni della classica camicia maschile, quella bianca e quella a righe azzurrine piuttosto che rosse. La camicia si allunga e diventa un abito che mette in evidenza le gambe, si espande nei volumi che si fanno esagerati, moltiplica i polsini che diventano decorazioni per le maniche ma vanno ad arricchire anche l’orlo dei pantaloni. Le righe non sono solo stampate sul tessuto di cotone, ma sono delle striscioline applicate ad una tessuto di base più strutturato, in grado di dare movimento e leggerezza all’insieme.

Le lunghezze e i volumi sono sempre molto ben bilanciati, maxi e slim si compensano; il gioco dei dualismi è sempre presente, anche in questa collezione, per cui all’aderente si unisce e si completa il voluminoso, al non colore il colore, al lungo il corto, al bianco il nero, ai colori freddi di un abito quelli caldi degli accessori (azzurro-rosso). Divertenti le trovate dell’abito camicia per metà corto e aderente e per metà lungo e maxi, uno dei tratti distintivi dello stile Viktor & Rolf.

Non abbiamo voluto mascolinizzare la donna, ma il contrario, rendere femminile un capo tradizionalmente del guardaroba maschile” hanno detto gli stilisti alla stampa. E la conferma si ha con il finale, dove in passerella sfila il capo femminile per eccellenza, l’abito da sposa, costruito come un tripudio di polsini, colli, tessuti e dettagli presi dalla camicia maschile.

 

Padovana di nascita, una laurea in Scienze della Comunicazione e un MA in MediaManagement; le parole sono i miei attrezzi quotidiani, la curiosità il motivo delle mie giornate.

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