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Lo steampunk: nostalgia del futuro

Nebbia, vapore, smog, strade buie illuminate dai lampioni. Laboratori in cui scienziati inventano strani ingranaggi, e ancora: orologi, alambicchi, enormi marchingegni che sembrano gli antenati dei nostri computer o dei nostri cellulari e macchine in grado di viaggiare nel tempo. Una vera e propria nostalgia del futuro, ovvero: come sarebbe stato il futuro se fosse venuto prima? Se la storia avesse avuto uno sviluppo alternativo e diverso?

Come sarebbero vissuti gli uomini e le donne in un’età vittoriana, pervasa però di elementi di modernità anacronistici? Come si sarebbero vestiti? Come avrebbero viaggiato? Come sarebbero state le città e le abitazioni?

A tutto questo risponde lo steampunk. Lo steampunk è una corrente culturale che nasce dalla fantascienza e in particolare dalla letteratura che si ispira ai pioneri ottocenteschi della fantascienza, cioè Verne e Wells.  Romanzi come Viaggio al centro della Terra, Ventimila leghe sotto i mari e La macchina del tempo sono grande fonte di ispirazione per gli scrittori steampunk, i quali hanno creato un mondo letterario che pervade poi altri aspetti del mondo culturale: la moda, l’arte, l’arredamento, il cinema.

Il nome steampunk richiama il mondo cyberpunk (movimento culturale che riuniva i concetti di punk e di cyberg), ma dichiarando fin dall’inizio il richiamo all’età vittoriana, dominata dal vapore (steam) e dalla Seconda Industrializzazione.

Lo steampunk quindi presenta uno stile caratterizzato da una tecnologia e una modernità anacronistica e da elementi futuribili, come avrebbero potuto essere immaginati e realizzati nell’età vittoriana. Ma perché proprio questa età ? Gli anni che vanno dal 1837 al 1901, cioè gli anni del regno della Regina Vittoria, furono l’età d’oro  dell’Inghilterra, che dominava in campo economico, industriale, politico, scientifico. Ricchezza, modernità, conquiste coloniali, idee moderne, nuove scoperte scientifiche e mediche: un’età dominata dal positivismo, dalla fiducia nella scienza e nella tecnica. Ma esisteva anche un lato oscuro, ed è proprio lì che trova terreno fertile lo steampunk: dove la luce del Dottor Jeckyll sfuma nell’ombra di Mr Hide. La rigida morale vittoriana cela l’ipocrisia dello sfruttamento delle prostitute, vittime della furia di Jack lo Squartatore, le ricchezze e la scienza non salvano i bambini poveri sfruttati come i compagni di Oliver Twist, la borghesia dai forti valori morali non disdegna di appoggiare la guerra dell’oppio per costringere la Cina ad aprirsi come mercato.

Questa convivenza di luci ed ombre si ritrova nello steampunk: la figura femminile è disegnata da corsetti, lacci, stivaletti, cappellini estrosi, trucco tra il dark e il gotich, camicie bianche e pizzi. Quella maschile è enfatizzata da giacche a redingote, pantaloni attillati, pettinature curate, occhiali tra lo scienziato e l’esploratore. I colori sono scuri: nero, grigio, i rossi cupi, i verdi petrolio. Anche i gioielli sono realizzati con colori spenti: poco oro, molto ottone, bronzo, rame, argento opaco. I motivi ricorrenti nei gioielli sono la chiave, l’ingranaggio a vista come quello degli orologi, alcuni animali come i cefalopodi.

Le calzature sono stivali e anfibi per l’uomo; stivaletti con i lacci e scarpe con tacco altissimo per le donne.

Dove possiamo trovare ispirazione per un nostro, personale, adattamento dello steampunk? Nei film di Tim Burton, soprattutto in  Alice  in Wonderland e Sweeney Todd, nei personaggi interpretati da Johnny Depp e Helena Bonham Carter, perfetta anche nel ruolo della moglie del Dottor Frankestein nel film diretto da Kennet Branagh.

O ispirarsi a una doll come questa:

 

Mamma e moglie, insegnante per passione, blogger per caso. Bionda (vera) da sempre. Cerca sempre di cogliere il lato ironico delle cose; a volte sogna di ritirarsi in una baita di montagna, assecondando così la metà ladina della sua origine. Ha pubblicato nel 2012 il suo primo libro: Il manuale del perfetto marito. http://labiondaprof.wordpress.com/

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