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Shrinkage, gioco di volumi e femminilità

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Ho visto gli abiti di Shrinkage per la prima volta ad una sfilata di Progetto Backstage e mi piacevano un sacco. Li ho messi in un angolo della mia testa e dopo qualche mese, come spesso mi succede, sono tornati a bussare.  Ho chiesto a Valentina Antonini- una dei tre angeli di Progetto BKSTG-  nome e referenze perchè volevo indossarli per un’ospitata tv . Li ho provati e me ne sono definitivamente innamorata. Le ragazze fanno abiti che stanno una favola. E io non sono una 38. Aspettando la loro seconda collezione, ecco l’intervista…

 

 

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Presentatevi..

Siamo Alice e Giulia, due socie, ma anche amiche e coinquiline. Grazie infatti alla convivenza “forzata” e alla condivisione di molti interessi abbiamo creato la nostra Linea Shrinkage.
Io, Alice, ho sempre avuto la passione per la moda, il design e l’arte. Dopo il Liceo ho deciso di iscrivermi alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano, più precisamente al Corso di Design della Comunicazione. Durante il quarto anno di Università mi sono trasferita in Francia per sei mesi per frequentare l’École Supérieure d’Art et Design de Saint-Étienne, terminato l’Erasmus mi sono iscritta ad un corso estivo di fotografia al Central Saint Martins di Londra. Questo percorso e le relative esperienze hanno fatto sì che in me nascesse un amore per tutto ciò che avesse alla base un progetto, sia studiato e allo stesso tempo equilibrato in tutte le sue forme e colori. Ora lavoro nel campo della grafica e contemporaneamente porto avanti questa progetto con Giulia.
La moda ha sempre fatto parte della mia vita fin da quando io, Giulia, ero piccola: infatti insieme a mia mamma creavo abiti per le bambole facendo esperimenti con tessuti e forme. Con il tempo la passione è rimasta e ho voluto fortemente farne il mio lavoro. Dopo il Liceo Classico mi sono trasferita a Milano per frequentare il corso in Fashion Design all’Istituto Europeo di Design; al termine del corso, tre anni fa, ho avuto l’occasione di cominciare a lavorare per un brand internazionale, per il quale attualmente sto seguendo la produzione. Al fine di comprendere al meglio l’intero processo produttivo, mi sto occupando della specializzazione del prodotto: dalla costruzione del capo, passando per la ricerca di materiali e accessori più consoni alla realizzazione, sino ad arrivare alla sua composizione e industrializzazione. Questa attività mi porta competenze a 360°, che sono utilizzate insieme ad Alice all’interno di Shrinkage.

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Quando è nata l’idea di fare moda?
La voglia di entrambe di metterci alla prova con un progetto personale ci ha dato la carica ideale per sviluppare il nostro marchio. Non sapevamo da che parte iniziare; poi abbiamo avuto l’occasione di partecipare come protagoniste insieme ad altri designer emergenti all’Evento Progetto Backstage, presentando al Just Cavalli la nostra prima collezione.

A cosa state lavorando?

La prossima collezione che seguirà sicuramente lo stile che ci contraddistingue: abiti sartoriali, ma che allo stesso tempo che ti facciano sentire a tuo agio. Tagli semplici, ma che creano volumi scenici. Inoltre stiamo studiando la possibilità di creare una capsule collection di accessori tricot con materiali provenienti da coltivazioni biologiche e/o da oggetti riciclati (per esempio bottiglie di plastica). Ci piacerebbe, un giorno, poter in qualche modo far incontrare questi due progetti creando una linea sì sartoriale, ma utilizzando materie e processi produttivi ecofriendly.

 

 

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Quali sono la forma e la sostanza della collezione?

Il tratto distintivo è l’imprevedibilità. Siamo partite da un’analisi dell’architettura, dalle linee di Wright fino ad arrivare a quelle di Calatrava. Abbiamo quindi cercato di ricreare le medesime forme enfatizzando le curve del corpo femminile. Anche i tessuti utilizzati cercano di riprodurre e far trasparire il design e la struttura alla base di questi abiti. Forma e materia dunque si fondono per dare vita a spessori, a linee e volumi. Cuciture strutturate, piegature;  abiti giocati sull’armonia della rotondità e sulla spigolosità delle geometrie.

Se qualcuno volesse acquistare i vostri abiti dove può trovarli?

Può visitare il nostro sito www.shrinkagedesign.com e contattarci via mail info@shrinkagedesign.com.

Per che tipo di donna disegnate?

La donna Shrinkage è una donna che ha stile, ama indossare abiti comodi, ma che non vuole rinunciare assolutamente alla propria femminilità. Una donna sicura di sé che lo dimostra anche da ciò che indossa.

Chi sono i vostri modelli ?

Ci sentiamo in sintonia in parte con il minimalismo, con le forme geometriche che caratterizzano le linee di Martin Margela e in parte con la sartorialità e la femminilità degli abiti di Gianbattista Valli.  

Se avete una musa chi è?

Charlotte Gainsbourg, per il suo essere estremamente chic anche con un semplice jeans e una canotta.
Tutte le foto del servizio sono di Sara Ferraris

 

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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