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#miserve: il mantra anti sensi di colpa

Un frame del film "I love Shopping"

Il mantra dell’anno, la frase perfetta tutte le volte che faccio shopping online e offline, la panacea contro il senso di colpa: #miserve. Ricordo ancora la prima volta che lo usai – inconsapevole del fatto che sarebbe poi diventato un hashtag: Lanvin loves H&M, la scanna per avere uno dei pezzi disegnati da Alber Elbaz.

Sporgendomi dalle transenne urlavo indicazioni ai miei amici che erano riusciti ad avere il braccialetto per il primo turno. Indicavo il vestito giallo – si, quello con le cuciture che dire imperfette è fare un complimento – e, nella disperazione, con le lacrime agli occhi, uscì dal profondo del mio cuore un #miserve, come se si trattasse di acqua minerale in pieno deserto. Inutile dire che quel vestito l’ho messo due volte – e una delle due era un party in maschera.

Abito giallo della collezione Lanvin loves H&M

Da allora #miserve è garanzia perfetta del disutile totale, del superfluo, di tutto quello che non possiamo permetterci ma che, magicamente, compriamo in un batter d’occhio.

In genere, quello che #miserve ha sempre la forma dell’ennesimo paio di scarpe dal tacco 12, improponibili per il giorno e inadatte ad essere indossate se devo fare più di 10 metri. Oppure, una di quelle cose che #miserve sempre è una nuova gonna. Poco importa che io non abbia più pantaloni nell’armadio o che quest’inverno usavo sempre gli stessi tre maglioni.

Lo shopping di inutiliora può raggiungere livelli allarmanti grazie al #miserve. Ne distinguiamo di tre tipi

#miserve istantaneo: si manifesta durante sessioni di shopping notturno in solitaria o le pause pranzo passate nelle catene di fast fashion invece che di fast food. In questo specifico caso il #miserve è sempre riferito ad un vestitino leggero molto chic a 29,90, ad un cardigan basico a 9,90, ad un paio di jeans – che servono sempre – a 19,90 e così via. Ovviamente, bisogna fare il totale. E non è mai meno di 100.

La Birkin di Hermès

#miserve premeditato: te lo studi da mesi, in alcuni casi da anni. Il pezzo cult, generalmente una IT bag. La punti da sempre, hai creato – invano – un salvadanaio apposito, sei sempre sul chi vive aspettando la svendita speciale, monitori eBay più dello stato di avanzamento della tua cellulite. Questo #miserve è pericolosissimo perché porta a spendere tanto, quasi sempre troppo, tutto in un colpo solo. Perché un giorno arriverai al limite, lei sarà lì, su uno scaffale, in un negozio dove non ti aspettavi di trovarla, ti guarderà, tu la guarderai, vedrai che costa 50 euro in meno rispetto all’ultima volta che hai controllato e… voilà. 950 non sono mica come 1000. E poi, #miserve da troppo tempo.

#miserviva o #miserve giustificativo: si pronuncia sempre in presenza di un’amica /amico di buonsenso, che ti fa notare che hai speso mezzo stipendio in maglioncini acrilici, trench cartonati  e scarpe in aeternit, o che ti mette davanti al fatto che, dopo una borsa da 1000 euro ti toccherà sfamarti con le cuticole delle mani per almeno un mese. #miserviva è sempre pronunciato con un’espressione a metà tra l’afflitto e la soddisfazione di chi ha fatto un affare.

Voi, quanti #miserve avete pronunciato nella vita?

Simonamelani, si scrive tutto unito. Concentra in un metro e sessanta circa l’esplosiva convinzione che il vero lusso sia essere se stessi. Stylist per Fashion Arts, blogger di moda per ossessione sogna di diventare buyer.

Comments (2)

  • Il #miserve istantaneo e quello giustificativo sono morbi terribili. Fortunatamente ho imparato, negli anni, a comprare meno di impulso e soprattutto capi e accessori non “stagionali” ché poi li osservavo nell’armadio maledicendo quei 30” di blackout cognitivo durante i quali mi ero diretta verso la cassa, noncurante di fogge e colori discutibili.
    Preferisco di gran lunga il #miserve premeditato: almeno sono certa di desiderare quel capo o quell’accessorio alla follia (è il termine corretto, sì). L’unico problema è che si rischia di non trovarlo più, come quel meraviglioso paio di décolleté in cavallino color cipria che bramo ancora dopo sei anni. (Avrei dovuto agire d’impulso!)

    Melani, aiutaci a sentirci meno sole, noi malate dall’armadio sempre vuoto ;)

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  • Io sono una da #miserve istantaneo e posso dire con una certa sicurezza che il mio guardaroba è composto per il 70% da capi comprati così. stamattina ho fatto danni in una famosa catena di biancheria intima, perchè, non puoi capire, mi serviva praticamente tutto.

    Cmq l’anno scorso ho trovato il modo di giustificare questo mio comportamento irrazionale: in preda a folli acquisti immobiliari (una casa ti svena), l’ultima cosa che la mia coscienza mi ha permesso di fare è stato lo shopping.. Così tutti gli acquisti istantenei degli ultimi 10 anni hanno improvvisamente avuto un loro perchè e quei mille maglioncini di Zara da 14,90 hanno finalmente vissuto parte delle loro vita fuori dai cassetti.

    Certo.. da allora mi sento sempre a credito e quindi i ‘non ho niente da mettermi’ si sono moltiplicati e sogno il giorno in cui potrò dedicarmi anima e corpo a sedute di shopping-compulsivo-del-tipo-#miserve-istantaneo come se non ci fosse un domani ;)

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