Style

L’uomo che ha rubato la luce: Ermenegildo Zegna P/E 2012

Zegna, Milano, Menswear, Spring Summer, 2012

 L’immagine è quella di un uomo, un borghese colto e raffinato, con una valigia in mano che annoiato dalla routine quotidiana vaga tra case bianche e strade deserte bagnate da una luce abbacinante, alla ricerca di un momento di distrazione, di un assaggio di libertà estiva. Il vivier di Ermenegildo Zegna si muove, con sottofondo la colonna sonora di Metti una sera a cena, firmata da Ennio Morricone, mollemente, quasi fiaccato dalla canicola di agosto. Una sorta di rilassatezza pervade il suo vestiario. La giacca e i pantaloni sono appena stropicciati, quasi la fretta di uscire a ristorarsi gli abbia impedito di cambiarsi gli abiti da viaggio. Nulla, tuttavia, è lasciato al caso. La sua è una rilassatezza composta che riporta alla classe e all’eleganza senza tempo della casa di moda biellese.

Zegna, Milano, Menswear, Spring Summer, 2012 
I pantaloni dalle linee asciutte, con gli orli arrampicati sulle caviglie, non sono mai rigide e rispecchiano l’abbandono delle giornate estive. Si portano con giacche slim ma, comunque, decontratte a due bottoni che accarezzano le forme del torace per un’eleganza non costretta. La seta, ora cerata e rivestita di un velo di resina oppure mescolata al cotone, è il tessuto d’elezione. La ritroviamo nelle giacche, nei trench, nei coat antipioggia, nelle sahariane o ancora nelle camicie e nei foulard impreziositi dalla stampa jacquard.Zegna, Milano, Menswear, Spring Summer, 2012
La palette di colori è rasserenante: bianchi gessosi, verde salvia, beige, nocciola, grigi vetrosi e azzurri liquidi. I tessuti sembrano imbevuti di luce per un effetto cromatico luminosissimo.

 

Siciliana di nascita, milanese d’adozione. Una passione sfrenata per la lingua italiana e per l’arte in tutte le sue forme. Una innata verve ironica, necessaria per sopravvivere nella giungla metropolitana.

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