Style

l’ABC del matrimonio

C’è chi ci arriva piena di entusiasmo, in fibrillazione per essere ad un passo dalla realizzazione del sogno di una vita. C’è chi ci arriva piena di dubbi che nelle settimane d’attesa le hanno logorato la mente e il fisico, tanto da costringere le sarte a svariate modifiche dell’abito. C’è chi ci arriva per caso. Incoscientemente. C’è chi ci arriva anche tre volte. E chi non ci arriva mai, ma non ha perso la speranza. E’ il giorno più bello della vita di una donna, (quello della vita di un uomo è quando la sua squadra del cuore ha vinto la Champions League, non fatevi illusioni): il giorno del nostro matrimonio. Il quale, in ricchezza o povertà, in salute o in malattia, sarà comunque indimenticabile. Da affrontare sempre con il sorriso e da memorizzare istante per istante, passo dopo passo, lettera dopo lettera.


A come ABITO: alzi la mano chi non si è mai fermata anche solo dieci secondi ad immaginarsi con il vestito da sposa. Su la mano anche voi perseveranti single, non fate le furbe, sappiamo bene che la vostra è solo la storia della Volpe e l’Uva, e che quando incappate nello speciale matrimoni reali di “Porta a Porta” non solo ve lo guardate, ma lo registrate pure con il MySky. Dicevamo l’abito. A meringa, a sirena, corto, lungo, con mille balze, liscio a sottoveste, stile impero, accollato, scollato, senza maniche, con le maniche e la lista andrebbe avanti all’infinito. Questo è l’unico abito che indosseremo una volta sola (anche in caso di secondo matrimonio, nessuna si lascerà scappare l’occasione di comprarsene uno nuovo) e quindi rigorosamente deve essere perfetto. Nella mia personale wish list l’abito delle meraviglie di Kate Moss ha messo in naftalina quello di Adriana Maldini, la cui foto campeggiava sul mio comodino da ormai 18 anni.
B come BACIO: in Italia non esiste proprio che il sacerdote dica allo sposo “Ora può baciare la sposa” quindi se vi immaginate come Brooke Logan e Ridge Forrester (scegliete voi in quale degli 8 matrimoni celebrati tra i due) avvinghiate al vostro amore ai piedi dell’altare, scordatevelo. In Italia ci si bacia sul sagrato all’uscita dalla funzione, con i chicchi di riso che vi finiranno tra i denti.  Il primo bacio da neo sposi avrà il sapore del vialone nano, sappiatelo.


C come CAPELLI: tutte le volte che sfoglio una rivista specializzata sul tema matrimonio, è come se assistessi ad un episodio di “Saw”. Ma cosa passa per la testa (o in testa, dato che parliamo di acconciature) agli stylist nel proporre certe cofane alla Marge Simpson? Ma perché le spose devono essere per forza acconciate con i capelli raccolti in chignon enormi o in una miriade di trecce e treccine? Se per tutta la vita andiamo in giro con i capelli a cordella, arruffati come se fossimo scese dal letto due minuti prima nonostante invece si sia passata mezza mattina alle prese con la ghd, perché trasformarci in Moira Orfei proprio nel giorno del nostro matrimonio? Misteri dei Wedding Planners.
D come DAMIGELLE: non è che qui si usi costringere le amiche più care a mettersi improbabili abiti color lavanda pieni di fiocchi e sbuffi, ma diciamo che l’idea di avere attorno a sé in un momento così topico come quello del fatidico sì, coloro che ti hanno sorretto, incoraggiato, giudicato, invidiato e asciugato infinite lacrime durante il percorso che porta alla X del Tesoro, non è un pensiero da accantonare. Quando e se mi sposerò, sarò preceduta da corpo di ballo temo …
E come ELEGANZA: essere eleganti non significa essere “alla moda”. Essere eleganti ad un matrimonio è un’impresa titanica. Si vedono abiti lunghi a mezzogiorno, si vede il nero, si vedono mise da dancefloor, camicie con le maniche corte sotto le giacche a Ferragosto … L’imposizione di un dress code risolverebbe tutto, anche se vi farà ricordare come la sposa più autoritaria mai incontrata.
F come FAMIGLIA: croce e delizia di ogni matrimonio. Ci sono i cugini che hanno litigato per l’eredità, le vecchie zie “single” che con un occhio ti benedicono e con l’altro ti invidiano, le cognate che ti squadrano da capo a piedi per trovare le differenze con il loro look nuziale, le nonne rigorosamente a sedere per tutta la cerimonia e tutto il ricevimento che snocciolano i mali di stagione, gli zii che si abbuffano, gli zii snob che cambiano tavolo. Tutti però pronti ad alzare il calice di prosecco e urlare “Bacio! Bacio! Bacio!” non appena tu e il tuo maritino vi siete messi in bocca una crespella con i funghi … e in quel momento penserete con avidità al matrimonio di Connie ne “Il Padrino”.
G come GIOIELLI: la tradizione vuole che le spose indossino le perle, simbolo di purezza con richiami religiosi alla Madonna. Ma non erano i diamanti i migliori amici delle ragazze? E vogliamo che le ragazze rimangano senza amici proprio durante la cerimonia nuziale? Sia mai!! Quindi diamo l’ok a spose “sbarluccicanti” come la Tour Eiffel ad ogni cambio d’ora.
H come HAT (cappello): il matrimonio è una delle poche occasioni in cui andare in giro con un’antenna parabolica in testa è permesso senza che nessuno ci trovi inappropriate. Anzi, in Italia i negozi di cappelli si reggono proprio sulle cerimonie, nonostante ci sia un timido ritorno a questo accessorio che rende immediatamente glamour e misteriosa qualsiasi donna, anche Rosy Bindi. Altro discorso vale per i Fascinator, i temibili copricapo con cerchietto, piume, perle, Swarovski, spighe, fiori e frutta che stiamo importando dai matrimoni british. Se non si ha l’allure e l’ironia di Anna Dello Russo è meglio optare per una bella messa in piega.
I come INVITATI: tasto dolente e fonte di ogni litigio pre-nuziale è la lista degli invitati. Se il tuo futuro maritino non può lasciare assolutamente a casa le dieci squadre di calcetto in cui ha militato e tu non puoi fare a meno di non chiamare le tue compagne del corso di pittura sui sassi, di quello di maglia ai ferri, di quello di pole dance, di quello di danza del ventre, di quello di yoga, di quello di Pilates, di quello di pensiero positivo, l’unica soluzione è dare appuntamento a tutti in piazza San Pietro per l’Angelus oppure scegliere saggiamente di dividere in due manche le celebrazioni: rinfresco con i parenti più stretti e gli amici divenuti per usucapione quasi parenti, festa con tutta gli amici di Facebook la sera stessa o il giorno dopo.
L come LUI: sarà quello giusto? C’è qualcuno meglio di lui sulla faccia della Terra? La risposta a questi quesiti che assillano le spose a due minuti dal fatidico Sì è ancora una volta un doppio sì. Sì è quello giusto (volete dubitare del vostro gusto e della vostra intelligenza proprio adesso?) e sì c’è qualcuno di meglio di lui sulla Terra, ma se l’è già preso Angelina Jolie.
M come MENU’: qualsiasi cosa ci sarà scritta sul menù che sia finger food o che siano lasagne e cotechino, non ne assaggerete neanche un boccone. Forse vi andrà meglio con la torta, ma sappiamo che i dolci dopo le 18 hanno sulla cellulite e sulle rughe l’effetto di una bomba nucleare, quindi perché rovinare mesi e mesi di sacrifici per una fetta di torta di cartongesso? Nessuno ama stare a sedere sei ore, quindi una pietanza per ogni portata è più che sufficiente. A meno che i vostri ospiti non siano di ritorno dall’Isola dei Famosi, ma dato che l’eventualità ,speriamo per voi, è più che remota, un antipasto, un primo, un secondo con contorno e il dolce sono il minimal chic che renderà felici tutti.
N come NAVATA: che sia lunga 100 metri o 5 vi sembrerà di percorrere gli Champs Elysées. Tutti gli occhi saranno puntati su di voi, i flash scintilleranno come stelle cadenti nella notte di San Lorenzo. Incedete con calma, fate vedere a tutti quanto siete splendide, sorridete con garbo e non lasciatevi scappare quel sogghigno malefico che vi nasce spontaneo alla vista di vostra suocera in lacrime. Stringete forte il braccio del vostro papà che sarà sicuramente molto più emozionato di voi.
O come ORGANIZZAZIONE: per non fare impazzire il genere femminile e così decretare la fine del genere umano Dio ha creato i Wedding Planners, creature mitologiche che appaiono a circa tre mesi dall’evento e scompaiono non appena l’ultima bomboniera è stata consegnata. Veri e propri eroi, caschi blu dell’ ONU (che sta per Organizzatori Nuziali Uniti) che si immolano per le cause più sciocche tipo volere le tovaglie color Lime o essere precedute da guerrieri di Capoeira lungo la navata. Sono coloro che vi permettono di rendere realtà le vostre fantasie di bimba cinquenne che continuate a mantenere vive credendo di essere Barbie Raperonzolo. Lunga vita ai Wedding Planners.
P come PARTECIPAZIONI: so che la tentazione di mandare un sms seriale è grande come una casa dei Kardashian, ma la partecipazione riveste ancora un ruolo fondamentale all’interno della kermesse matrimoniale. Non solo perché è il primo gesto pubblico che annuncia a tutti l’evento, ma perché da essa si può già capire che piega prenderà la cerimonia. Se ci arrivano due orsetti abbracciati con scritto “Yoghi e Bubu finalmente si sposano”, perché farsi tante paranoie sul come abbinare scarpe e vestito? Se invece prima dei nomi degli sposi l’occhio è rapito da un unicorno rampante attaccato al collo da un leone con tanto di corona e circondato da 7 palle, un giro da Laura Laurenzi lo farei.
Q come QUATTRINI: ne spenderete tanti. Qualsiasi matrimonio scegliate, rurale, urban chic, faraonico, da piccola fiammiferaia, sappiate che “matrimonio” è la parola magica che fa raddoppiare le cifre di qualsiasi cosa andiate comprando.
R come RINGRAZIAMENTI: “Grazie” sarà la parola che direte di più durante la giornata. A partire da quando falsamente vi diranno che sarete la sposa più bella che si è mai vista, per finire con le imprecazioni delle ex del tuo sposo (la riconoscenza di una vittoria stracciante deve sempre essere omaggiata con un ringraziamento, no?).  E ricordatevi di ringraziare soprattutto il Padre Eterno che finalmente dopo avervi fatto passare i venerdì sera sole in casa a guardare “27 volte in bianco”, “Il Matrimonio del mio migliore amico”, “Un amore di testimone”, “Quattro matrimoni e un funerale” e tutto il repertorio dei Wedding Movie, vi passare i prossimi venerdì a tediare amici e parenti con il filmino delle vostre nozze.
S come SOGNO: qualsiasi cosa immaginiate per il vostro matrimonio, sarà il vostro sogno che diventa realtà. Quindi non esitate a prendere l’iPad e scrivete tutto, ma proprio tutto quello che vi viene in mente per portare sulla terra ciò che ancora è nell’iCloud.
T come TACCHI: mai rinunciare ai tacchi anche se quando tutto sarà finito avrete i piedi come una lonza di maiale arrotolata. Il plateau è stato inventato per sopportare altezze vertiginose senza dover ricorrere alle zeppe che non sono proprio la cosa più chic da vedere ai piedi di una sposa. E quindi optare per un bel tacco 14 non solo ci aiuterà a far cadere meglio il nostro abito, ma ci metterà su un piedistallo dal quale guarderemo tutti dall’alto con altezzosa fierezza.
U come URLA: “W gli Sposi!”, “Bacio! Bacio! Bacio!”, “E bevilo, bevilo, bevilo!” purtroppo vi ronzeranno nelle orecchie come se foste tornate dal concerto di Ligabue al Campovolo.

V come Vittoria, l'autrice di questo post

V come VELO: Ciò che differenzia una sposa da una donna vestita di bianco è il velo. Non c’è nulla di più romantico di arrivare davanti al nostro amore con il volto coperto da un candido velo di tulle o di pizzo leggero. La gestualità che accompagna lo svelare il proprio sguardo all’amato sarà uno dei momenti che vi rimarrà più impressi. Sarà un po’ ciò che segna il passaggio da un prima a un dopo.
Z come ZODIACO: dare un occhio a cosa dicono le stelle per scegliere la data del matrimonio non è una cosa da prendere sottogamba.  Avere una quadratura potrebbe rendere nefasto ciò che invece in trigono diventerebbe lo smielato matrimonio di Raoul Bova e Chiara Giordano. Quindi oltre alla solita sinastria che accoppia i segni e gli ascendenti dicendoci inesorabilmente che se siete dell’Acquario e vi innamorate di un Capricorno farete la fine di Sarkozy con Carla Bruni, fare una bella rivoluzione dei transiti ci metterà al sicuro dall’avere Saturno contro per tutta la vita.

Vittoria Melchioni

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Comments (4)

  • A come l’angoscia che sale se sei come me una organizzatrice per natura, so che F (come felicità) e R (come risate) devono prevalere, ma non riesco a sognare il mio grande giorno senza introdurre qua e là: testimoni che svengono all’altare, lo strascico che fa inciampare la nonna, candele con fiamme vive che si impossessano delle acconciature o degli stravaganti cappelli delle mie cugine. Pugni di riso che arrivano violenti in faccia agli sposi durante il primo bacio, invitati ubriachi al banchetto che si ribaltano facendo cadere mio padre o sua madre al centro della pista da ballo. Una torta che cade prima di essere tagliata, un bimbo che con le mani piene di cioccolata mi abbraccia o si pulisce nella mia gonna liscia e bianca, mentre nessuno la guarda…
    Oppure tutto andrà come lo avete immaginato voi, in ogni caso sará di sicuro bello riderci sopra diversi anni dopo aiutati dalla possibilità di mettere rewind all’infinito. Per ora divento ancora rossa quando mi guarda negli occhi, ho ancora tempo per pensare a catastrofici happy end!

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  • Che bella idea! :D Iniziamo.. A come amore, sarà anche scontato, ma è assolutamente alla base di tutto! :) B come bellezza.. un abito incantato, un’acconciatura perfetta ed un make up da sogno! C come catastrofe! no no, scherzo! :P C come capitolo, un nuovo inizio, una nuova storia da scrivere con accanto la persona che ha promesso di amarti tutta la vita! :)

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  • A come “Aiuto!“ Se mai dovessi arrivare al fatidico evento, penso che la parola diverrà un vero e proprio intercalare nei mesi precedenti, fra preparativi, ansie, nervosismi, dubbi, sogni, speranze, corse…
    B come Bob, Bob Dylan, il poeta musicista che ispirerà buona parte della mia cerimonia (ipotetico sposo, sei avvertito!). Da “Emotionally yours” a “I want you”a “Wedding song”…tenendo presente che con His Bobness bisogna scegliere per convenzione di collegare la canzone ad un amore e ad un´unione: chissà lui a cosa si riferiva in realtà…. Vedere anche alla lettera L
    C come cuore: spero che il nostro cuore, il nostro amore sia l´ingrediente principale nell´offrirci l´uno all´altro e nell´offrire la nostra gioia come occasione di festa.
    E come eye-liner. Il mio trucco preferito, bello nero. Per quel giorno comprerò quello più caro in assoluto pur di evitare di ridurmi come un koala, fissandolo poi con ciprie, ombretti e fissatori.
    F come festa. Sono una party-girl e l´idea di offrire solo un banchetto con tutti seduti ad abbuffarsi proprio non mi va. Per cui, al mio matrimonio, sarà assicurata la parentesi party con balli non proprio del tipo Wiener Walzer (che pure posso aggiungere all´inizio)….e chi è vecchio dentro e pensa che non vada bene, beh, rimanga nel suo grigiore…
    G come guai. Ne combino tutti i giorni, ed assieme a me su questa Terra diversi altri individui, volete che in un´occasione con tanta gente eterogenea, tanti soldi in ballo e tante ore da passare insieme non succeda nulla? Mettete in carica l´iPhone o la Nikon…
    I come inviti! Che siano per mail, per sms o con le belle partecipazioni “di una volta”…beh, bello riceverne, bello sarebbe prima o poi mandarne. P.S. mentre scrivevo questo mio ABC, ho ricevuto l’invito da un´amica di Berlino!
    L come…lista…dei pezzi da suonare al mio matrimonio! Credevate mettessi lista di nozze? Ed invece no! Da tempo tengo una lista con canzoni da infilare fra cerimonia, banchetto e festa. Non sono tutte di Dylan e non sono nemmeno tutte rock, comunque ne ho abbastanza da riempire 3 serate!
    M come maschera. Nella preparazione (nel mese prima e nelle 24 ore prima)me ne servirà una facciale, una per il contorno occhi, una per i capelli (vedere lettera R), e – se continuo con questo ritmo – chissà quali altre maschere ancora per tenere a bada gli inesorabili segni lasciati dalla natura e dal calendario…
    O come opportunità, le tante della vita. Quelle che ho lasciato stare e quelle che ho colto, insomma quel mix di scelte che, forse, un giorno, mi porterà a scambiarmi gli anelli con l´uomo dei miei sogni o che, al contrario, mi lascerà qua davanti ad un PC a guardare gli abiti delle altre e a sognare ANCORA un Maxwell Sheffield (la Jolie si tenga pure Pitt, io chiedo Charles Shaughnessy!) o un Georg von Trapp. (se state ancora leggendo, domani evitate lo zucchero nel caffè, penso sia salutare…)
    P come principe azzurro, o prince charming che dir si voglia. Quello che ancora visualizzo nei miei sogni ad attendermi all´altare…(rinnovo l´invito a sbarazzarsi della zuccheriera!)
    R come…ricci! Beate coloro che nel loro alfabeto possono mettere “capelli”…coi ricci naturali, quasi africani e folti che mi ritrovo beh, auguri a me che dovrò indebitare la famiglia allargata per far venire una parrucchiera qualificata, o – come faccio di solito – …fare da sola…il che probabilmente mi fará concorrere per il record mondiale di ritardo della sposa!
    S come strascico, e magari anche spacco. Dite quello che volete, ma io il mio abito lo voglio con lo strascico, sullo spacco si può discutere…
    T come tacchi, concordo! Li adoro, li porto da invitata e li porterò orgogliosa al mio ipotetico matrimonio, anche se inesorabilmente ad ogni matrimonio primaverile o estivo finiscono in mano alle invitate e alle spose (a mia discolpa per mitigare questo tocco poco glam, ci tengo a sottolineare che sono sempre fra le ultime a cedere…)
    V come viso. Sarà teso o felice? Il trucco terrá o colerà impietosamente fra lacrime e sudore, nemmeno fosse una guerra? Verrò decentemente nelle foto?
    Z: rubo anche “zodiaco”alla Vicky. Ne ho consultati migliaia, di diverse tradizioni, e mi dicono che mi sposerò, con uno straniero (e ci sta, son sempre in giro per il mondo), presumibilmente Leone (il collega Leone dagli occhi blu inutilmente tampinato per anni ringrazia l´astrologo!). Quando ed in quale vita, non si sa…

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    • Felicita dacci un segno :-)

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