Style

La scarpa della sposa

Il matrimonio è in crisi nera. 4 americani su dieci si dichiarano contrari all’istituzione e non intendono avvalersene.  Noi italiane romanticone però, anche se ci si sposa meno e si sa che nel 40% dei casi non durerà,   si continua a sognare la sacra unione, sia che venga sancita da una cerimonia plenaria in un luogo di culto, sia che preveda una molto più laica e agile unione in comune, coronata dal sancro vincolo di un mutuo trentennale.
Inutile fingere una superiore e altezzosa idiosincrasia con l’argomento. Quello che più sta a cuore alla sposa non è il buffet etnofusion del catering e neanche la location milleeunanotte a cavallo del chiantishire e nemmeno il viaggio di nozze in Polinesia all inclusive in cui consumare notti di sesso bollente a spese degli invitati ( o notti di sonno alternate a litigate furibonde per il bagaglio smarrito al ritmo di aloha aloha)
No. L’unica cosa che conta davvero per la sposa è l’abito.

Bridal Collection Giuseppe Zanotti Design

E su questo assioma sono stato scritti interi capitoli di libri di stile, fiumi di parole, monti di consigli. Non torneremo sulla scelta del modello, ne’ sull’attestato che il bianco è un colore e come tale ha molte sfumature. Non parleremo dell’indecorosa attitudine alla meringa, ne’ della momentanea perdita di lucidità che colpisce signore recidive e le spinge a varcare la soglia del comune per una reiterata e compiacente procedura ( vedi secondo matrimonio) in bianco e con velo da pudenda. Non ci soffermeremo sul fatto che un Vera Wang non si stringe, devi stringerti tu, ne’ sulla necessità  di abbinare una biancheria invisibile anche all’abito da Rossella O’Hara. No. Ci soffermeremo su un dettaglio capace di far cadere anche le più toste. Le scarpe della sposa.
Mi è capitato di veder spuntare delle orribili mary-jane in raso bianco a mezzo tacco sopra delle nuvole di chiffon. Ho visto crollare sogni di eleganza su decolletès tacco 5 in grosgrain di bassa lega. Ballerine che al massimo possono superare la prova di stile in una serata di svacco tra  amiche ( molto care) abbinate a degli Armani. E questo perchè vige l’insana e del tutto erronea convinzione che se l’abito è importante, la scarpa non si nota.
Amica mia, hai appena speso una cifra imbarazzante per un abito che indosserai un solo giorno. Neanche 10 ore piene per almeno tre mensilità del tuo sudore. Vuoi farmi la micragnosa sulla scarpa?

Bridal Collection Christian Louboutin

Le scarpe si vedono. Sono fotografate. Danno stile. Quando percorrerai la navata al ritmo di tadàdadàdà, la metà delle invitate passerà allo scanner ogni tuo dettaglio. Vuoi che non si guardi la scarpa?  Sii regina fino in fondo e presentati con un paio di sogni indossabili. Tra l’altro sarà l’unica cosa che davvero potrai riutilizzare. Se poi ti dice davvero bene e il tuo lui avrà ancora l’energia per santificare l’unione come da copione, vuoi mettere restare in lingerie e con un paio di stiletti che manco nei suoi sogni più arditi?

** non ridete voi invitate, che il prossimo post è per voi

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Comments (3)

  • Qualche giorno fa sono stata all’inaugurazione dell’atlier di un’amica. Ed io, single imperitura, pensavo esattamente questo: che non mi dispiace affatto non sposarmi, ma rinunciare all’abito sì. Che è l’unica cosa che conta, insieme alle scarpe. Adoro la tua onestà.

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  • Bell’articolo!
    Pensa che io ho scelto il vestito al primo colpo, ma per trovare i sandali adatti (mi sono sposata in piena estate, con 40 gradi) ho attraversato 3 province…e poi li ho visti, in una vetrina scintillante. Sandali dorati, di Rodo. Li metto ancora, in qualche occasione importante, e sono ancora bellissimi.

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  • Bellissimo questo post! non fa ancora al caso mio ma…me lo segno ;-)
    Scarpe e acconciatura della sposa sono importanti quanto il vestito!!

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