Nella moda le parole che hanno a che fare con una sfera semantica negativa sono solitamente bandite. Per questo mi ha colpito molto la press relase che ho trovato da Frankie Morello; a proposito dell’imminente show hanno parlato di un “mondo moda in crisi che deve cambiare per non soccombere”.
E’ passata la sbornia da griffe degli anni ottanta, in cui il consumatore comprava tutto cio’ che gli veniva propinato nei negozi e nelle boutique. Ad aprire una sfilata una performance a meta’ strada tra ginnastica e danza moderna in un set spoglio e minimale, dove a dominare sono degli scarni monoliti di legno: in quest’atmosfera da “day after”, con evidenti richiami ai disaster movie e a pellicole come “2001: Odisea nello spazio” si muove l’uomo Frankie Morello del prossimo autunno/inverno 2011/2012. Giacche con strappi, pantaloni tagliati alla caviglia, resti di giubbini di salvataggio corrono lungo tutta la collezione.
Maglioni di lana spessa a righe, poncho sopra e sotto le giacche, di tutte le fogge, in tartan, in lana, con le frange, sono il filo conduttore dello spettacolo. Una collezione giovane, che gioca con i toni del marrone, del terra bruciata, del verde militare, con qualche accenno di rosa accesso e arancio. Scarpe, come ci sembra di aver già visto nella collezione estiva di Prada, con la suola spessa, come la portavano i punk. Coperte da rifugiato buttate sulle spalle, coppole ridotte ai minimi termini in testa, mezzi guanti accompagnano le borse, capienti e molto pratiche. Una musica inquietante ed enigmatica accompagna la passerella: la moda deve cambiare, sta cambiando, e chi non e’ in grado di coglierne i mutamenti e’ destinato inevitabilmente a soccombere. Onore al merito ai due stilisti, per aver comunque acceso una riflessione in proposito.