Style

Bagonghi, la mia IT bag del cuore

C’è chi impazzisce per la Kelly, chi ha un debole per la Miss Sicily, chi ha fatto follie per la Falabella. L’elenco potrebbe continuare a lungo. Ogni donna ha un modello del cuore ( certo, non soltanto uno). Il mio si chiama Bagonghi. La It Bag di Roberta di Camerino, nella sua versione estiva,  per la prima volta abbandona i velluti tessuti a mano e si veste di pelle, ma soprattutto sorprende per la sua declinazione pop. Mi piacciono tutte e tre le varianti colore, ma se proprio dovessi scegliere punterei sull’accostamento verde menta,blu-turchese. Sul perchè mi piacciano così tanto le borse di questo marchio devo tornare indietro nel tempo. Ho nitidi ricordi di mia nonna, donna elegantissima, con al braccio delle borse meravigliose.  Attenta ad ogni dettaglio, dal mio metro e poco più, le guardavo  con attenzione ed erano uno dei miei desiderata di bambina. Si trattava spesso delle Roberta di Camerino. Con la  R inconfondibile che mi pareva un fiocco. Quelle che adesso sono identificate come vintage e se le trovi in un mercatino dell’antiquariato piangi di gioia.

Mi fanno pensare ad un’epoca più elegante, molto femminile. Dove non c’era bisogno di portarsi dietro la casa in una enorme shopping bag. Ecco, indossarne una forse è un po’ vivere il sogno di un mondo più facile.

 

Ma la sapete la storia?

Prima di tutto, se Roberta di Camerino non l’avesse chiamata come il celebre nano, il bauletto più  famoso del mondo potrebbe portare il nome di Grace Kelly. La principessa di Monaco infatti fu la prima, grande estimatrice di questa borsa. Nel ’56, quando la stilista fu insignita dell’Oscar della moda Neiman Marcus Award, Grace, che l’anno prima aveva ricevuto lo stesso riconoscimento come attrice più elegante del cinema, si recò alla premiazione di Dallas con una Bagonghi.
Nel ’59, la principessa sbarcò addirittura a Roma, in visita ufficiale, con una Bagonghi al braccio. La borsa finì sulle copertine dei giornali: primo fra tutti l’ Europeo. E per Roberta di Camerino fu un trionfo.
Da quel giorno, tutte le donne desiderarono quella che fu ribattezzata “la borsetta della principessa”.

Ideata negli anni  50, la Bagonghi è il risultato di una “rivoluzione” che Roberta di Camerino ha introdotto nella moda, pensando per la prima volta alla borsa “non più come  accessorio semplicemente utile e pratico, ma soprattutto elegante, che diventasse  parte integrante ed indispensabile del look: il tocco finale. Per  poter realizzare tutto questo il colore risultava  essenziale”.
A quel punto la più fortunata tra le borse di Roberta di Camerino aveva assunto quei connotati inconfondibili che sarebbero rimasti nella storia della moda, giungendo sino ai nostri giorni. Mancava solo il nome, perchè Roberta anzichè numerare, preferiva battezzare le sue creazioni.
E il nome arrivò ancora una volta dai ricordi d’infanzia della creatrice. Osservando la borsa piccola con quella manigliona che sembrava una testa, Roberta ebbe un flash back di Bagonghi: nano che tanto l’aveva divertita al circo. Così, la stilista decise di dedicare al leggendario clown il suo bauletto, destinato anch’esso a diventare un “grande – piccolo”. Il resto lo fecero gli infiniti giochi di colore con i quali Roberta intervenne sulla superficie della Bagonghi, ma soprattutto il mercato mondiale che assorbì milioni e milioni di questa borsa da Oscar.

 

 

 

 

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Comments (2)

  • davvero interessante la storia di questa borsa!
    Molto molto bella e di classe!

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  • Bella la storia della borsa!

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