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Agent Provocateur seduce Milano ( racconto del dietro le quinte)

Venerdì scorso sono stata all’apertura del primo monomarca italiano di Agent Provocateur, il notissimo brand di lingerie inglese. Per l’occasione indossavo un favoloso abito di Uniqueness, di seta nero con un pavone rosa disegnato sopra e mi sentivo molto in mood “le memorie di una geisha”. Il negozio ricorda  le atmosfere di un boudoir: velluto e tanto rosso. Sono immediatamente attratta dai frustini sparkling che campeggiano sul tavolo vittoriano. Non è che abbia tendenze da mistress, è che mi piace tutto quello che brilla.

La lingerie è altamente seduttiva, molto bondage. Mi piacciono le stringhe, i lacci che costringono e adornano il corpo, mi piace il pizzo chantilly e tutti i gadget possibili e immaginabili. La serata è di quelle superglamour e devo ringraziare la mia amica “Daniela Vip Watcher” perchè io non guardo la tv e praticamente non conosco quasi nessuno. Quasi, perchè poi arriva Elio Fiorucci e ci racconta che il primo a portare Agent Provocateur a Milano fu proprio lui, con il suo Fiorucci, alla fine degli anni 70. Conosco Elio da tempi non sospetti, ed è sempre un piacere scambiare due parole con lui. E’ uno dei pochissimi che non se la tira e ne avrebbe ben donde.

Ho scoperto Agent Provoc quando ero in attesa del mio primo bimbo e cercavo disperatamente una lingerie da mamma che esulasse dal triste mutandone bianco o nero: ta-dà eccoli lì che mi fanno una pancera maculata che manco nei miei sogni più arditi. Credo che sia questo lo spirito del brand, come ci ha raccontato l’amministratore delegato Garry Hogarth “far sentire sexy ogni donna, indipendentemente dal peso o dall’età”.

 

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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