Quando ho iniziato a lavorare nel magicio mondo della moda non è che fossimo in molti a farlo per una testata online. Mi sono occupata per tanti anni di raccontare le sfilate in video per Corriere Tv. Anzi, a voler essere puntigliosa questa cosa l’ho proprio iniziata io. C’era un caporedattore intelligente che ha colto al volo l’istanza di raccontare in video la moda, io ero più giovane e avevo la faccia tosta e la testa dura, ma le maison di moda non mi facevano entrare. Anche se lavoravo per il Corriere.it, perchè era solo un online.

E mi è capitato in tantissime occasioni di ” farmi rimbalzare” da addetti stampa livorosi, di sentirmi dire ” sciò sciò” con il gesto della mano che indicava che io da lì me ne dovevo andare, di vedermi passare davanti alle interviste dopo un’ora interminabile di fila nel backstage un’inviata più importante di me che arrivava all’ultimo minuto.

E in tutti questi momenti,  quando la bile fuorisciva e la vena pulsava, io pensavo: Derek Zoolander. E invece di arrabbiarmi ridevo, perchè Zoolander è una metafora della moda neanche tanto lontana dalla realtà.

Quando tendevo a prendermi troppo sul serio, quando pensavamo che non ce l’avremmo mai fatta in due in vespa con le telecamere e i tacchi ad arrivare da un lato all’altro della città,  quando una nota starlette ci ha fatto mettere tutti in ginocchio per le interviste perchè altrimenti le oscuravamo la luce, quando un’altra non si faceva intervistare se non aveva il contatto visivo con il suo guru e ancora oggi, quando gli stessi che prima mi pregavano di andare mi rispondono che “la location è troppo piccola”, che ” i blog ne accreditiamo pochi e solo che parlino di noi tutto l’anno”, io penso…

Un applauso a Valentino, che ieri Ben Stiller e Owen Wilson li ha fatti chiudere la sfilata parigina con “una magnum”. Aspetto il sequel che pare uscirà il 12 febbraio 2016 e continuo a pensare che è stato “bello, bello in modo assurdo”.