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Moda e suggestioni

La moda è fatta di suggestioni, di richiami, di allusioni. Un gioco di rimandi, uno sguardo che abbraccia antico e moderno, passato e futuro, bellezza reale e bellezza ideale. Archetipi e nuove creazioni.

Le tre modelle che hanno concluso la sfilata P.E. 2012 di Giorgio Armani a Milano hanno portato sul palco una bellezza antica e al contempo moderna. Tre giovani donne, vestite di bianco, simili eppure impercettibilmente diverse ai nostro occhi: l’incarnazione della grazia.
Ecco l’archetipo: le Tre Grazie.
Nella mitologia greca sono le figlie di Zeus e di una ninfa, Eurinome. In greco Cariti (Χάριτες), in latino Gratiae, erano le dee della gioia e della bellezza, legate al culto della natura, della vegetazione e del ciclo di riproduzione. Aglaia, la splendente, Eufrosine, la letizia, e Talia, la portatrice di fiori, erano rappresentate sempre insieme: insieme presiedevano ai banchetti, alle danze, alle feste; insieme accompagnavano Afrodite e il figlio Eros; insieme spesso si univano alle Muse per cantare e fare musica. Come le Muse, sapevano donare ispirazione ai poeti e agli artisti, e costituivano un tramite tra la Natura e il cuore degli dei e degli uomini.

 
Dall’età antica al Rinascimento: ecco le tre Grazie nel dipinto La Primavera di S. Botticelli. Tre giovani bellissime, ricoperte di veli trasparenti, che qui rappresentano le tre facce dell’Amore: la Castità dallo sguardo malinconico, la Bellezza adornata di una collana e la Voluttà, dalla capigliatura scomposta. Sono unite nella loro danza, che rappresenta i movimenti dell’amore che si dona e si riceve.


Nel dipinto di Raffaello Le Tre Grazie esse appaiono nude, legate da un abbraccio plastico; rappresentano le gioie dell’uomo virtuoso e recano in mano ognuna un pomo, proveniente dal giardino delle Esperidi e quindi simbolo d’immortalità.


Nella scultura neoclassica del Canova le Tre Grazie appaiono delicate, sinuose e morbide; sono cinte da un velo e rappresentano l’ideale di splendore, gioia e prosperità. Sono molto vicine, abbracciate, a esemplificare lo stretto legame che le accomuna. La colonna sembra essere una sorta di altare su cui appoggia una ghirlanda, simbolo della figura perfetta e compiuta in se stessa, il cerchio.
Queste tre fanciulle immortali, belle e armoniose, sono giunte fino a noi anche attraverso la letteratura: dall’antica Grecia alle poesie di U.Foscolo, in cui incarnano la forza della bellezza che civilizza la natura ferina dell’uomo.
E ancora oggi noi umani avvertiamo il loro richiamo e la loro suggestione, anche nella moda.

Mamma e moglie, insegnante per passione, blogger per caso. Bionda (vera) da sempre. Cerca sempre di cogliere il lato ironico delle cose; a volte sogna di ritirarsi in una baita di montagna, assecondando così la metà ladina della sua origine. Ha pubblicato nel 2012 il suo primo libro: Il manuale del perfetto marito. http://labiondaprof.wordpress.com/

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