Parto da una ricerca realizzata da Survey Lab per vente-priveé.com sugli acquisti di lingerie online. Le notizie sono confortanti: continuiamo a regalarci leziosi completini, meglio se di buona marca. E ce li compriamo da sole: i clienti di biancheria intima su vente-privee.com sono soprattutto donne (75%) di età compresa tra i 35 e i 44 anni che privilegiano l’acquisto per puro piacere e navigano senza problemi tra articoli basici e linee seducenti, forme morbide e prodotti attillati. Nel 2013 il comparto della biancheria intima ha registrato il segno positivo su tutti i fronti: un aumento del 60% di capi venduti nel 2013 rispetto al 2012, ed un aumento del numero delle vendite-evento di lingerie del 44%.
Il secondo dato però mi inquieta: le over 30 comprano soprattutto lingerie color carne. “Le italiane sembrano privilegiare il comfort (49%), e quindi colori neutri e opachi, materiali satinati e impunture superficiali. Le over 30 privilegiano il comfort e il sostegno degli articoli classici, pur rimanendo feminili ed eleganti, nei colori bianco, nero e beige.”
Ora, per quanto io sia una sostenitrice del nudo sotto un pantolone bianco o un abito con trasparenze, mi tocca ammettere che nulla è meno sessualmente appetibile di una bella fanciulla che si presenta con mutanda e reggiseno color carne. Non voglio andare oltre e provare ad immaginare che effetto possa fare sui maschietti la mutanda contenitiva ( chiamiamola pure shaping, ma tant’è) abbinata a reggiseno ultracomodo. E’ vero, non si vive di sola seduzione, ma questo dato sulla tendenza beige un po’ mi inquieta. Che ci succede dopo i 30?
E ora prendiamo in analisi una ricerca sui sex toys inviata da MySecretCase per scoprire che, nonostante la crisi imperante, non si rinuncia a godere. La previsione per il 20014 è di un+ 6, 4%. Continuando con la lettura della ricerca veniamo a sapere che l’autoerotismo è un tabù sdoganato e coinvolge l’89% delle donne e il 95% degli uomini. Sono seriamente preoccupata per quell’11% che si dichiara immune. Immagino faccia un sacco di sport o sublimi con numerosi #selfie, che sono il vero autoerotismo di massa. Ma solo il 28% delle italiane dichiara di avere un sex toys. In compenso però Roma e Milano detengono il primato mondiale per numero di accessi annui a Youporn. Qualcosa non torna.
Pare che siano le donne ad introdurre il giocattolo erotico all’interno della coppia e Mysecretcase ce lo conferma: gli utenti che acquistano maggiormente sul sito sono le donne, il 60%, contro il 40% degli uomini. Non sono così convinta che la motivazione femminile sia portare all’interno della coppia il gadget, quanto un sano ed appagante gesto di libertà individuale, ma fidiamoci dei dati.
Ora le scelte: le Geisha Balls vengono scelte dal 25% degli acquirenti, gli articoli per la coppia dal 25%, il Vibratore G-spot dal 20%, il Vibratore Rabbit dal 20% e infine la cosmetica dal 10%.
Se già sulle Geisha Balls sono piuttosto scettica, fatemi conoscere quel 10% di donne che va su un e-commerce di sex toys e compra cosmetica perchè faccio fatica ad inquadrarle. Io se voglio comprarmi una crema vado in profumeria ( o in farmacia scegliete voi), se vado su un e-commerce di sex toys compro minimo un rabbit rosa fucsia a cinque velocità, meglio se con le lucine.
Ultimo dato, che appare abbastanza ovvio dopo il proliferare delle saghe erotiche, il sex toy non è più un oggetto di cui vergognarsi.
Ma noi che abbiamo visto Charlotte restare attaccata al suo vibratore per intere puntate di Sex and the City pensate davvero ci lasciassimo impressionare dalla prima Anastasia che passa?
Comments (2)
L’autoerotismo femminile è ancora tabù. Quell’11% mente, a mio parere. Io non ho sex-toys, per ora, ma chissà…
Mai dire mai ;-)