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Ciao #funkyprofessor

Ho conosciuto Marco qualche mese fa. Abbiamo girato assieme uno spot web. Io facevo la fashion blogger e lui, ovviamente, il funky professor. Ci siamo divertiti parecchio. Certo che sapevo chi era e lo seguivo anche virtualmente, ma incontrarlo è stato uno di quei bei doni che la vita ogni tanto ti regala.

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Perchè io in quel periodo non stavo benissimo e avevo fortemente bisogno di essere motivata. E lui  con grande ironia e la leggerezza che lo contraddistingueva lo ha fatto. Ricordo che gli raccontavo che avevo problemi con un cliente arrogante e maschilista e lui ridendo mi ha detto, sei già bella, non mettergli paura mostrandogli che sei più intelligente di lui. E’ stato un ottimo consiglio. E dopo molti comuni amarcord legati alla prima fase della rete, mi ha parlato di sua moglie Paola, Paola che amava come immagino ogni donna vorrebbe essere amata, e mi ha detto, chiamala, sentila, secondo me potete fare bei progetti assieme.  Con Marco abbiamo fatto networking di pancia e tante risate. Io devo ringraziarlo per molti motivi, ma anche perchè non sarei mai arrivata a curare le mie emicranie se non mi avesse raccontato di un suo amico che ne era uscito grazie a quello che ora è il mio medico. Ancora una volta networking del bene. E credo che lui abbia fatto così con tutte le persone che gli piacevano. Era un entusiasta generoso. Sono tre giorni che penso se sia il caso o meno di scrivere un post su Marco Zamperini, ma visto che continuo a piangere ogni volta che leggo un tweet o guardo un video, mi sono detta che si, vale la pena. E’ il lato buono della rete, il collante fatto di persone belle, che portano positività virale. E questa è la rete che mi piace, quella nella quale mi sento a casa. Anche se adesso la casa è un po’ più vuota. Non c’ero al funerale, non ci riesco mai. Non ho un buon rapporto con la morte. Ma ho letto, twittato e molto pianto. Mi sembra incredibile non poter più mandare un tweet a @funkyprofessor. E nel mio dialogo personale con quello lassù continuo a dirgli che questa cosa non mi sta mica tanto bene. Però c’è un’eredità importante, le sue bambine. Per questo mi  permetto di  segnalarvi la  raccolta fondi  per le figlie Bianca e Rebecca. Se potete #nonfateitimidi

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Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Comments (1)

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