People

The One Hundred. Nina Garcia

the one hundredpiatto

 L’idea non è particolarmente originale: cento pezzi, tra abiti e accessori, raccolti in ordine alfabetico, che una donna, per essere veramente di classe e elegante in ogni circostanza, deve avere nel suo armadio. Cento classici che, con fortune alterne, vi saranno fedeli nel tempo, sempre. Eppure The one hundred di Nina Garcia, esperta di moda con un curriculum da capogiro, sorprende per la varietà delle curiose chicche di storia e incanta per le splendide immagini di Ruben Toledo che, con mano illuminata, ritrae donne eleganti, dalle lunghe gambe, stivali, collane e bracciali, ritratti con una cura maniacale per il particolare.

Benché si rifaccia al genere manualistico, il testo non rischia mai di diventare noioso, vuoi per lo stile ironico dell’autrice, vuoi per lo sguardo divertente e divertito con cui guarda al mondo della moda. Insieme a capi che ogni fanciulla di buona famiglia, sin dalla più tenera età, sa di dover possedere, quelli che noi chiamiamo must have e la nonna chiamava abiti-salva-serata per intenderci, vi stupirete per l’enorme e impensabile quantità di accessori che mai, nemmeno lontanamente, avreste sospettato dovessero far parte dei vostri armadi. Insieme al TN e al TB – non turbatevi, sono le sigle di tubino nero e bianco -, la t-shirt bianca, i jeans e il tailleur, troverete così il blackberry ( le donne in carriera sanno quanto e quale potere abbia sui pinguini in giacca e cravatta ), il pigiama – ovviamente di seta, mon dieu -, il passaporto, con annessa custodia, e uno smoking, senza dimenticare – e come potremmo?- champagne di qualità.

Forte del suo bagaglio di esperienze nelle più prestigiose riviste e case di moda, Nina, insieme all’elenco minuzioso dei capi must have, dispensa consigli di stile e suggerisce il modo più appropriato in cui indossare un accessorio. Fedele alla regola del “personalizzare” ad ogni costo, lasciando la propria firma su ogni look, sprona le lettrici ad osare, a mixare, a giocare con la moda, e inorridisce solo a sentire nominare l’etichetta “fashion victim”. Per la nostra scrittrice, una donna deve essere chic in ogni circostanza, guai a lasciarsi andare! Giammai utilizzare una vestaglia di spugna, orrore indossare un pigiama di cotone! La Garcia è intransigente su questo. Solo pigiami Shangai Tang in seta, che giura essere comodissimi. Va bene che elastici molli e t-shirt sbrindellate non siano il massimo della classe, ma almeno la notte possiamo rilassarci? Non scherziamo.

Insieme a pillole di storia, illuminanti per capire le fortune alterne di un accessorio o per spiegarci curiosità mai soddisfatte, la Garcia ha raccolto un fitto numero di chicche – sapevate, ad esempio, che viene venduto un carrè di Hermès ogni 25 secondi e un profumo Chanel n.5 ogni 30? – di citazioni divertenti e un elenco enorme di negozi, tra case di moda di alto rango e catene low cost, in cui poter trovare questo o quell’abito, che rendono accattivante la narrazione.

Un unico appunto alla nostra scrittrice che ci esorta, fin troppo spesso, a viziarci acquistando la versione high cost dei must have da lei proposti. Non sarà che a furia di concederci noi il lusso di coccolarci con questo o quell’altro accessorio griffato, sarà, poi, il nostro conto corrente a doversi forzatamente concedere il rischio di un costante scoperto?

scarpe

Siciliana di nascita, milanese d’adozione. Una passione sfrenata per la lingua italiana e per l’arte in tutte le sue forme. Una innata verve ironica, necessaria per sopravvivere nella giungla metropolitana.

Write a comment