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Raffaella Guidobono, l’arte a modo mio

raffaella guidobono _  curator
L’intervista imprevista a Raffaella Guidobono, direttore artistico del progetto culturale aka e presidente dell’Associazione Culturale Kroitnijz.

Ha esposto alla Triennale di Milano, Man di Nuoro, Galleria 1/9 Unosunove e Yautepec Città del Messico. Ha collaborato con Emergency, la Pinacoteca Agnelli, lo Studio Cerri &Associati. Predilige i percorsi multidisciplinari e accosta l’arte contemporanea con architettura, design, cinema, animazione, grafica, web e tv. Nel 1998 ha ideato Boardz, un TV pilot di Surf, Skate e Snow con una menzione speciale al Merano TV Festival. Curatore indipendente collabora estensivamente con Istituzioni e partner privati in Italia e soprattutto all’estero. Ha curato la mostra collaterale “How to“ per l’11a Biennale di Istanbul e al momento cura il progetto nautoscopio.tv a Palermo e la seconda edizione di TEDx palermo  Con DAMn° magazine prepara la mostra “Shoes off, please”, di tappeti contemporanei in programma a maggio 2011 nello spazio DEPO di Istanbul con il Patrocinio di Istanbul Capitale Cultura Europea 2010. Visiting Professor in Domus Academy, consulente dal 1998 per l’azienda Moleskine, dal 2006 cura la mostra itinerante Detour con taccuini interpretati da celebri artisti, designer, architetti, registi, scrittori e musicisti esposti presso Art Director’s Club NY (2007) Museum der Dinge a Berlino e Beaubourg Mezzanine a Parigi (2008), Museum Santral Istanbul e MoMa Design Store di Tokyo (2009), la cui ultima tappa “Mapping Contemporary Venice” è un evento collaterale di XII Biennale di Architettura di Venezia. A ottobre sarà al Bund 18 di Shanghai.

A cosa stai lavorando?
Alla Quadriennale di Praga, alla 2a edizione di TEDx Palermo, e a una collettiva di 50 designer co-curata con DAMn° magazine sul tappeto contemporaneo nello spazio DEPO di Istanbul. E sempre nel 2011 a Sao Paulo un progetto da definire con Giovanni Lanzone di Domus Academy mentre nel cassetto c’è anche un’idea su Singapore.

Sei più felice in orizzontale o in verticale?
Obliqua direi. Nel momento esatto in cui decolla un qualsiasi volo. 

Chi è l’artista?
L’artista ha un demone che lo guida, non fa l’artista. L’artista è un’artista, non lo è diventato né ha scelto di diventarlo. Era inevitabile. Non poteva fare altro.

Ne hai uno preferito e se si, gli/le sei fedele.

E’ un artigiano, ebanista, industrial designer. In realtà risponde alla definizione di artista puro, ma non sta nel mondo dell’arte. Si chiama Giuseppe Amato Qanat e per quanto geniale, gli ho giurato infedeltà. E poi, sopra tutti c’è Sophie Calle, adorerei lavorarci.

Se potessi essere una canzone quale saresti.

Rodeo Clowns di Jack Johnson.

La città in cui vale la pena vivere ora.

Istanbul.

Cosa non perdoni all’Italia?

La perdita del senso civico, la presenza cronica di indagati in parlamento, la degenerazione del sistema scolastico, l’insulto libero tra opinion leader come se fosse edificante urlare e parlarsi addosso e insegnarlo al milione di bambini parcheggiati davanti alla tv. Mi sento una nonna a dirlo ma vorrei saltare dentro la moda degli anni ’40, frequentare l’estetica di Prouvè, Perriand, Reiner, Rietveld, gli Eames , Castiglioni, e lavorare ai doc dell’Istituto Luce nel ‘50.

Cosa consigli ai giovani talenti italiani.

Forzaforzaforza. Ma esplorate la possibilità di un secondo lavoro, nella sartoria come nel legno, nel vino o nella terra: Salvate i Mestieri in Via di
Estinzione. E fate scorrere linfa nei network, create i co-working, unite le forze. Come accade nelle idee di Renaissance Link nella creatività dello studio427  e in Bootb

Il libro sul tuo comodino.
The interrogative mood – di Padgett Powell. Ho un progetto su questo straordinario libro.

L’ultimo film visto.
Miral di Julian Schnabel. Poetico, lucido, pacificante, e con una fotografia sublime.

La cosa più tecnologica che hai fatto oggi.
Uploadare gli ultimi video di surf, skate, snow, cucina, musica e diaspora siciliana: cocktail delirante di contenuti del canale web nautoscopio.tv nato dall’Architettura Pubblica Nautoscopio e interamente gestito con i miei ragazzi del corso di montaggio serverstudio www.nautoscopio.tv

E quella più analogica degli ultimi 3 mesi
To do list, quotidiana, uno dei tanti lunghi elenchi e pro-memoria di persone da ricordarsi di chiamare, musiche libri e film da cercare, priorità di cose da fare, personaggi da intervistare, come un esercizio zen.

Definisci il tuo rapporto con la moda in un aggettivo.
Conviviale. Come un invito a cena dove la cucina non sposa nessuno chef in particolare ma assaggia, sperimenta, trova eccellenze nel mondo, spesso a km zero.

Per l’inaugurazione (in grande spolvero) della tua ultima mostra indossi..
Due capi di Junya Watanabe e Marras sovrapposti in ordine sparso, scarpe vintage di legno trovate dalla mia migliore amica in un negozio di Budapest, e una delle mie lunghissime collane portata da anni a tracolla. Se fa freddo, una giacca da uomo di Dior. Per ogni stagione un cappello, ne ho una collezione.

Cosa saresti disposta a fare per vendere un tuo progetto?
Cambiare città. Sono profondamente nomade.

Cosa invece non faresti mai.
Vendermi l’anima al diablo.

Nel tuo ipod non manca mai..
Coldplay, Bossanova e il Simon Boccanegra.

Solo l’amore può…..
spargere pezzi d’estate in giro per tutto l’anno.

Blabla..
“il lavoro con Moleskine per Detour mi ha fatto riscoprire la geografia, quella materia che a scuola pare noiosa , in un modo assolutamente creativo. Immaginarsi e mappare una città ha significato sviscerarla e ha scatenato una caccia alla scoperta di luoghi e visioni inedite.  Gli studenti sono stati fantastici…“(Arianna Chieli)



Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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