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Bianca Balti, un angelo caduto dal cielo

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“Sembra un angelo caduto dal cielo…” cantava anni fa Nada. Sembra appunto, ma non lo è. Bianca Balti è una creatura in carne ed ossa. Si arrabbia quando qualcuno insinua che è troppo magra e dovrebbe mangiare di più, prima di uscire in passerella ha terribilmente paura di cadere e dopo la gravidanza ha impiegato tre anni per perdere peso. E sono proprio questi suoi limiti che la rendono più umana, vicina a noi e ancora più bella. Fashionblabla l’ha intervistata per  voi, approfittando di un attimo di quiete nella tempesta del backstage, tra i flash impazziti dei fotografi e i giornalisti che facevano  a gara per rubarle al volo qualche dichiarazione, pochi istanti prima della sfilata di Blumarine.

-Bianca, cosa di questa fashion week ti è piaciuto maggiormente, finora?

Sono felice perché ho sfilato e continuo a sfilare per i miei più grandi amici: Scognamiglio, Dell’Acqua, Scervino, Blumarine e questo mi fa sentire bene: il lavoro vicino a loro diventa più piacevole e divertente. Sono contenta anche per la loro crescita professionale. Sono molto orgogliosa di loro.

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-La collezione più bella che hai visto?

La sfilata di Francesco Scognamiglio. Ho indossato dei vestiti bellissimi, di plastica trasparente, con le piume o con le perle, mi sono sentita davvero una principessa. Tante altre collezioni, pur essendo bellissime, sono più commerciali e, per questo, avrei modo di mettere gli abiti più spesso. Ma, a mio avviso, la sfilata rimane pur sempre uno show ed è divertente interpretare un personaggio, impersonificare un ruolo e indossare abiti che non metteresti nella vita di tutti i giorni.

-Credi che la moda possa essere arte?

La moda può essere solo arte o parzialmente arte.  Apprezzo molto gli artisti-stilisti, il loro lavoro è encomiabile, anche se sinceramente non capisco come facciano ad andare avanti da un punto di vista economico. Ma apprezzo anche dei marchi come Scervino che, pur creando degli abiti molto portabili, sperimenta la sua arte nella creazione di materiali tecnici e innovativi. Anche questa è arte.

-Qual è la cosa che più ti terrorizza quando stai per uscire sulla passerella?

Di cadere. E’ brutto poi doversi rialzare e affrontare gli sguardi di tutti, come se nulla fosse successo.

-Quando ti è capitato come hai reagito?

Fortunatamente, mi è capitato quando ero ancora agli inizi. Ero piccola e un po’ me ne fregavo di tutto questo mondo. Non hai molta scelta, se cadi, ti devi rialzare e andare avanti. Se dovesse accadere oggi, sinceramente ci rimarrei molto male. Dopo avere sfilato, mi metterei a piangere nel backstage. Mi dispiacerebbe più che altro per il designer che mi ha scelto e ha creduto in me. Sarebbe un brutto modo per ripagarlo della fiducia.

-Si parla molto di anoressia tra le modelle. E’ vero che mangiate quello che volete e quando volete, senza restrizioni?

Ti assicuro che io mangio, se vuoi posso darti anche i nomi dei miei ristoranti preferiti! E’ vero che non tutte lo fanno, alcune hanno seri disturbi alimentari, ma è vero anche che c’è chi ha la fortuna di nascere con una taglia 38 o 36. Ovviamente con il tempo e con le gravidanze il corpo cambia, ed è proprio lì che iniziano i problemi. Ci sono, purtroppo, persone in questo business che ti spingono a mantenere il peso da quindicenne anche quando diventi donna. Le ragazze più giovani sanno quali sono gli standard assurdi che bisogna conservare e cercano di conservare un fisico da adolescente anche col passare degli anni, a qualunque costo.

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Siciliana di nascita, milanese d’adozione. Una passione sfrenata per la lingua italiana e per l’arte in tutte le sue forme. Una innata verve ironica, necessaria per sopravvivere nella giungla metropolitana.

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