Scoprire nuovi talenti è ancora una volta l’obiettivo del progetto-evento “The Vogue Talents Corner” ideato da Vogue Italia e thecorner.com, diventato un appuntamento imperdibile della settimana della moda Milanese.
Giunta alla terza edizione, la mostra rivela 11 nuovi talenti internazionali, specializzati in abbigliamento, calzature, gioielli e accessori selezionati in tutto il mondo da Vogue Italia e thecorner.com per il loro approccio innovativo alla moda.
The Vogue Talents Corner a Palazzo Morando in Via Sant’Andrea sarà aperto al pubblico fino al 25 febbraio
I designer che sono stati scelti per partecipare al progetto sono: Aganovich (disegnato da Nana Aganovich e Brooke Taylor); Aquazzura (disegnato da Edgardo Osorio); Daniele Carlotta; Fenton (disegnato da Dana Lorenz); Heaven Tanudiredja; J.JS.Lee (disegnato da Jackie Lee); Kirsty Ward; Kzeniya (disegnato da Kzeniya Oudenot); L’F Unisex (disegnato da Licia Florio e Francio Ferrari); Palmer//Harding (disegnato da Levi Palmer e Matthew Harding) e Vs2R (disegnato da Vincenzo Somarrelli).
La presentazione interattiva del percorso permette ai visitatori di immergersi nel mondo e nelle collezioni dei designer, che grazie ai nuovi tablet Samsung Galaxy Note 10.1 installati all’interno del Palazzo Morando, sono accessibili online per l’acquisto delle collezioni PE 13, in tempo reale, solo su thecorner.com. Tra i molti talenti selezionati ho deciso di intervistare Daniele Carlotta, siciliano, giovanissimo e molto talentuoso.
Cosa vuol dire per te essere stato selezionato da Vogue per questo progetto?
Io ancora non ci credo. Mi sento davvero grato e fortunato. Sono grato a Dolce&Gabbana per avermi selezionato per Spiga2 lo scorso anno e alla signora Sozzani per avermi scelto quest’anno…io sono molto giovane, questaè una grande opportunità.
Molti giovani in questo momento hanno deciso di andarsene dall’Italia: tu cosa fai, vai o stai?
Io vivo tra la Sicilia, dove sono nato, e Milano. Ma il mio DNA è italiano e questo resterà sempre nei miei abiti.Io vengo dalla couture, sono cresciuto nella tradizione sartoriale dell’atelier di famiglia.
Vedo molta couture nei tui abiti, è giusto?
Si, io vengo dalla sartoria, dal fatto su misura. Ma c’è anche una vena rock nel mio modo di disegnare. Mi piace contaminare. Come nelle t-shirt nate dalla collaborazione con i Cats, dove il logo della band è rielaborato e reinterpretato. Questa collezione si ispira a Dracula di F.F. Coppola e alle linee scultoree di Roberto Capucci.
Ogni designer ha avuto anche l’opportunità di creare un moodboard digitale per esprimere la sua visione, utilizzando Galaxy Note 10.1 e il pennino elettronico S Pen: tu come ti sei trovato?
Molto bene. All’inizio ero addirittura confuso dal numero di applicazioni che c’erano dentro, ma una volta capito come funzionava, non mi sono più fermato.