Mom Life

I passi dei secondi ( figli)

Quando ti nasce un secondo figlio maschio pensi che un po’ già sei rodata e invece tutto quel turbine di emozioni che ti fa sentire le farfalline nella pancia non solo è grande quanto la prima volta, ma addirittura amplificato dalla meravigliosa compresenza di due esserini piccoli, uno più piccolo, ma anche l’altro piccolo sempre, che richiedono attenzione, cure, dolcezza e forza.

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Quando Alessandro è nato ricordo perfettamente che era incredibilmente dolce rispetto al fratello, che urlava già  poche ore dopo aver visto la luce, e che non vedevo l’ora di sentire la sua vocina. Mi chiedevo come sarebbe stato sentirlo parlare e quale sarebbe stata la sua prima parolina, visto che il mio primogenito mi aveva stupito pronunciando distintamente non mamma, non papà, ma GRU! E da quel momento in ospedale nettamente impresso nella mia testa tutto è andato così velocemente che me lo sono ritrovata una manciata di giorni fa in prima elementare, con lo zainetto, il grembiulino blu e la sua nuova voglia di indipendenza, che un po’ mi vuole e un po’ mi vuole lontana.

La sfortuna dei secondogeniti è che spesso si beccano i vestiti usati dai fratelli più grandi, o almeno a casa mia si fà così e non è che questo gli garbi poi molto ma si fa così lo stesso, solo su una cosa non ho potuto applicare la regola del riciclo: le sue scarpine. Primo perchè il grande se le mangia, secondo perchè ho sempre pensato che ogni piede avesse bisogno di una scarpa da plasmare. Un po’ come il posto che un nuovo nato si ritaglia all’interno di una famiglia. A sua misura, che lo accolga e lo faccia sentire protetto.

E se una tuta da ginnastica è sufficiente per farlo contento le scarpine le ha volute scegliere da solo fin da piccolissimo ( talis mater..) e da sempre calza Geox. Prima di tutto perchè hanno le lucine e su questo non si discute, è l’indice massimo di gradimento da parte di un bambino, e poi per le forme antropomorfiche, in particolar modo coccodrilli, squali, leoni e tigri. Per me, oltre all’estetica di innegabile gradevolezza , è importante che durino almeno una stagione e che i suoi piedini siano protetti senza soffocare. Abbiamo trovato la combo in grado di soddisfare mamma e piccolo e non ci siamo più allontanati da questo brand che abbiamo amato e continuiamo ad amare, anche nella versione un po’ più teen, che lui si sente grande e ” le scarpe con gli animaletti ormai che vado a scuola non  me le metto più”.

Che poi, come mi dispiace, le avrei volute pure io un paio di sneakers con il coccodrillo lampeggiante.

Geox non si prende cura solo dei piedi dei bambini, ma anche della loro mente. Per questo ha creato il programma Fai respirare la tua immaginazione: una serie di libri, uno per ogni stagione, pensata appositamente per stimolare la creatività dei più piccoli. I libri possono essere sfogliati o giocati. Infatti oltre alla versione cartacea, è stato creato un formato digitale interattivo, scaricabile gratuitamente nei principali App Store.

Il primo libro, dal titolo “Gerald e la scarpa smarrita”, racconta la storia di Gerald, un bambino che ha perso la sua scarpa sinistra e si diverte a immaginarla protagonista di una fantastica avventura intergalattica. Le illustrazioni sono di Dallas Clayton, geniale  autore, illustratore, oratore, pittore murale e avventuriero,  che nella vita ha si dedica in genere alla ricerca della felicità e di nuovi modi per condividerla con gli altri. Noi abbiamo letto le avventure della scarpina perduta e immaginato nuovi luoghi dove farla vivere e ci è piaciuto parecchio. Aspettiamo con ansia il prossimo.

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Questo post è stato scritto in collaborazione con Geox.

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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