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Explore:art il metodo che accompagna i bambini verso l’arte contemporanea

Quando ero piuttosto  piccola, avrò avuto otto anni, mia madre mi portò per la prima volta a teatro. Era un teatro all’aperto, faceva caldo e sul palco c’era una immensa Mariangela Melato che interpretava Medea. Era uno spettacolo scarno, con poche scenografie, dove solo la voce degli attori guidava la visione. Per molti un dramma non addatto alla testolina di una bambina. Troppo forte, troppo vero. Io ero estasiata. E’ stato da lì che ha iniziato ad incuriosirmi il mondo degli dei e gli eroi della Grecia. Che ho fatto il classico e poi la giornalista lo sapete. E forse è un po’ anche merito della Melato e di quella sera d’estate.

Spesso i bambini sentono a pelle le cose e certe volte un cammino imprevisto apre strade completamente nuove. A casa nostra i bambini visitano musei da quando stavano in culla, viaggiano parecchio e anche se certe volte si annoiano più spesso sono attratti e portati a farsi mille domande.

Per questo quando ho scoperto il metodo di explore:art, mi sono prima incuriosita e poi avvicinata con uno sguardo curioso, speranzosa che questa esperienza potesse entrare a far parte dell’esperienza scolastica di uno dei miei figli. Ma facciamo un passo indietro.

Explore: art di Fondazione Arnaldo Pomodoro è una nuova forma di didattica pensata per la scuola per educare i bambini in maniera trasversale, libera e spontanea ad una nuova modalità di fruizione dell’arte contemporanea.

Si tratta di progetti su misura costruiti in sinergia con gli insegnanti ( chi meglio di un’insegnante conosce le esigenze dei suoi ragazzi?), che vuole entrare nelle classi, passare attraverso le materie di studio per arrivare a condividere la progettazione con gli insegnanti e i bambini , lavorando direttamente con gli artisti.

Se avete dei bambini in età scolare sapete che le proposte di attività extradidattiche arrivano spesso dai genitori durante le assemblee di classe: se vi interessa questo approccio, sul sito trovate tutte le info per organizzare un percorso su misura per la classe, concordato con gli insegnanti e funzionale a sostenere la materia o le materie desiderate.

Sperimentare, indagare, ascoltare, toccare, ascoltare, contaminare. Sono solo sei parole eppure raccontano un nuovo approccio all’arte contemporanea. Una bella sfida che può portare le scuole in un territorio di sperimentazione pratica vissuta da i più piccoli come un gioco ma capace di regalare punti di vista inediti sul presente.

 

 

 

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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