Fatti miei

Voi non siete dei numeri

Prima o poi doveva succedere.
Non so bene cosa mi aspettassi da questa deriva furbesca e furtiva che ha preso una parte del web, ma prima o poi doveva succedere che qualcuno mi scrivesse con arroganza per una “collaborazione”, e lo metto virgolettato, perchè la collaborazione prevedeva circa 10 post e nessun compenso, se non in materiali e sai dove te li puoi mettere i tuoi 100 euro di materiali per quanto mi riguarda, ma sto deviando dal discorso che volevo fare, perchè dicevo prima o poi doveva succedere che qualcuno mi dicesse :

Non mi interessa la qualità di quello che fai, a me interessano i numeri.

shutterstock_379905193Dove per numeri si intendono delle persone che seguono il tuo lavoro e in modo più o meno evidente degli utenti influenzabili verso un possibile acquisto. I numeri per qualcuno siete voi che mi state leggendo. E non perdono tempo a capire che dietro quei numeri ci sono delle persone con dei desideri, delle caratteristiche e delle aspettatitve. E che io con queste persone ho stretto un patto di fiducia e anche di trasparenza. Ed è anche per questo ( oltreche perchè mi sentirei una terribile sfigata) che io sui social i followers non li compro. Che la qualità non sarà mai un optional. Che la forma e la sostanza devono avere un senso. Che preferisco dire dieci volte no e un solo si, se non mi convince quello di cui dovrei scrivere o per il quale dovrei fare video.
E comunque ci sono rimasta di merda. Ma scusa, i miei numeri sono visibili se non ti interessa la qualità del lavoro, perchè vieni da me? E soprattutto, cosa speri di ottenere con una esposizione di infima qualità su profili gonfiati da numeri fake?

E ho capito che in qualche modo chi da anni sta facendo questo lavoro, il lavoro del digital pr, senza averne le competenze è complice di un gioco malato e responsabile tanto quanto chi truffa (perchè di questo si tratta).

In questi anni sono stata contattata da tantissime agenzie che non avevano la più pallida idea di come muoversi in un contesto digitale, ho avuto a che fare con grandi brand che avevano semplicemente spostato un pierre storico sul digital, senza curarsi nemmeno di fargli frequentare un corso, che sò, da Digital Update, ho sentito castronerie che se uno dei miei ragazzi quando insegnavo me l’avesse detto lo avrei bocciato seduta stante.

E sono queste le persone che hanno fatto e continuano a fare danni. Quelle che gestiscono i budget e i profili, le campagne e le persone senza averne le competenze.

Con  la paura del report da portare davanti al direttore, e allora meglio centomila utenti falsi che diecimila veri, più facile invitare l’amica che non parla una parola di inglese ( e magari anche con  l’italiano scritto ha qualche difficoltà) ai press tour internazionali che chi ti produce delle interessanti visioni, meglio andare sul sicuro, meglio non rischiare.

[Ovviamente ho incontrato anche, per fortuna, persone capaci, ma di queste non parliamo ora, che loro lo sanno già quello che sto scrivendo]

Di chi truffa comprando like, commenti, followers e gonfia profili e pagine ho tutta la disistima possibile, è il trionfo della mediocrità. Non ci arrivo con le mie competenze, non ci arrivo con le mie capacità, sai che faccio? me li compro. Mi costruisco una finta fama, basata su finti seguaci e siccome non sono abbastanza sfigato, faccio scrivere dei commenti di apprezzamento da un BOT. Contenti voi….

Però, voglio dire a voi che fate il mio stesso lavoro, che se non pretendete qualità e trasparenza, tutta questa merda vi si ritorcerà contro. Perchè i profili fake non comprano, non suggestionano, non servono.

E adesso andiamo in pace, e rileggetevi il post di Giuliano Ambrosio sul mondo sommerso di Instagram.

E poi andate a vedere chi truffa e chi no. Chi è fuffa e chi no.

Aggiungo una sola cosa: per il momento le visualizzazioni dei video su Instagram sono l’unica cosa che non si compra. Vi consiglio di inserire nelle vostre campagne almeno un video, tanto per avere un’idea di quante interazioni reali produce.

E continuo a fregarmene allegramente dei cosiddetti numeri, se siete qui è perchè abbiamo qualcosa in comune e per me, no, che non siete dei numeri.

Love

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

Comments (3)

  • Cara Arianna, che bello leggere post di questo tipo (anche se sono argomenti di cui non so dovrebbe neanche parlare). Io ti seguo da tanto ma in silenzio. Ho un blog recente, aperto senza nessuna pretesa se non di mettere nero su bianco me stessa e quello che mi piace con una conoscenza molto basilare della SEO, l’ho plasmato affinché anche graficamente mi rappresentasse, poco importa che rimanga lì o vada lontano. Cerco di andare avanti per la mia strada, però che sconforto quando vedo che persone che hanno iniziato quasi in contemporanea con me che, tanto per dire, non sanno cosa sia la punteggiatura, che “la SEO questa sconosciuta” macinano collaborazioni perché sui social hanno seguaci ottenuti non si sa come.

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  • Cara Arianna, ti seguo da tanto ma in silenzio… Che bello leggere post di questo tipo, anche se sono argomenti di cui non si dovrebbe neanche parlare. Ho un blog recente, aperto senza nessuna pretesa se non di mettere nero su bianco me stessa e quello che mi piace con una conoscenza molto basilare della SEO, l’ho plasmato affinché anche graficamente mi rappresentasse, poco importa che rimanga lì o vada lontano. Cerco di andare avanti per la mia strada, però che sconforto quando vedo che persone che hanno iniziato quasi in contemporanea con me che, tanto per dire, non sanno cosa sia la punteggiatura, che “la SEO questa sconosciuta” macinano collaborazioni perché sui social hanno segugaci ottenuti non si sa come.

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  • Post interessante. I furbetti sono ovunque, in tutti i settori, ma alla lunga vengono scoperti. La verità, fortunatamente, viene sempre a galla. W la qualità invece che la quantità.

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