Mi piace vedere cose nuove con i bambini. Li porto in giro con me, mostre, eventi, musei. Non ci facciamo mancare niente. Ma quando ci sono di mezzo gli animali, per loro la giornata prende una piega del tutto diversa. Quando ho anticipato loro che saremmo andati allo Zoom di Torino, il primo bioparco immersivo d’Italia, hanno subito iniziato a fantasticare sulla nostra gita.
Alle otto di domenica mattina ( un miracolo, datemi retta), erano già pronti e vestiti, con i denti lavati e un sacco di aspettattive. Che non sono state deluse. Il viaggio da Milano è molto breve, noi abbiamo scelto di andare in auto e nel giro di un’oretta e mezza eravamo lì. Il tempo è stato clemente e abbiamo subito iniziato il nostro giro tra lemuri, tigri, giraffe e serpenti. Un’emozione incredibile, amplificata dal fatto che gli animali sono liberi ( tranne quelli pericolosi) e si può tranquillamente girare in mezzo a loro.
Vogliamo parlare alle nuove generazione e ai più piccoli per sensibilizzarli sui grandi temi della natura attraverso un percorso che sviluppi conoscenza e consapevolezza.
Zoom è un luogo magico, fonte di ispirazione e di empatia. Non un semplice zoo ,ma come si definiscono loro “another kind of zoo”.
Mi è piaciuto molto il concetto di parlare alle nuove generazione e ai più piccoli per sensibilizzarli sui grandi temi della natura attraverso un percorso che sviluppi conoscenza e consapevolezza.
Lo slogan scelto per la loro campagna di comunicazione “conoscere per conservare” si basa sul principio che non puoi difendere o proteggere qualcosa o qualcuno se non lo conosci. Il tema conoscenza passa attraverso l’ispirazione oltre che alla divulgazione.
L’ispirazione per le nuove generzioni avviene solo attraverso l’esperienza diretta. Solo se vivi l’esperienza diretta, a tu per tu con gli animali nei loro habitat, potrai sviluppare da adulto il rispetto per l’ambiente, per gli animali e la biodiversità.
Zoom rappresenta questa esperienza diretta.
Abbiamo amato tutto, l’atmosfera raccolta, il fatto che non ci fosse troppa confusione, i biologi -keeper -che in appuntamenti dedicati durante la giornata raccontano ed insegnano tutte le curiosità sulla vita degli animali e dei loro habitat, ma credo che la cosa che si porteranno dietro sia l’experience “diventa falconiere”.
Un appuntamento dedicato ( costa 15 euro a bambino, ma credo ne sia valsa davvero la pena), in cui è stato loro permesso di far volare i rapaci e tenerli sul pugno- con il guanto apposito-. Io mi sono innamorata del barbagianni, ma Ale e Leo erano in estasi per l’aquila, che tra l’altro pesava parecchio e si sono sentiti davvero dei piccoli avventurieri.
Consigliatissimo se avete bambini, i miei ne parlano ancora dopo giorni.
Foto Simone Bravi
Comments (2)
Ma l’esperienza “diventa falconiere” possono farla anche i grandi? No perchè è il sogno del mio fidanzato-bambino *_*
Ciao, penso proprio di si :-D