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FUORISALONE: CONTINUA L’AVVENTURA…IN VENTURA (LAMBRATE)

Qualche anno fa qualcuno sosteneva “Come è dura l’avventura”, io oggi aggiungo “in Ventura” (Lambrate per intenderci), per fortuna ieri sono stato scarrozzato in scooter dal mio amico blogger Marco Facciadacibo altrimenti non so se sarei riuscito ad arrivare intero a sera.

In terra lontana di Lambrate mi addentro nel cuore pulsante della multiculturalità progettuale. Inizio da Ventura Hive, ricerca e sperimentazione in un involucro che parla le lingue del mondo. Interessante il lavoro di Hozan Zangana, iracheno di nascita e cresciuto nei Paesi Bassi. Questi due universi si riflettono nelle sue creazioni. Fortemente intuitivo si lascia guidare dal cuore e dalle mani mettendo a tacere la mente. Imperdibile l’intera esposizione.

Hozan Zangana

Proseguo con Ventura Team Up e qui il trend è più che tangibile, designer in squadra per condividere esperienze personali raccolte in differenti aree della creatività per costruire insieme i progetti che verranno. Dig raggruppa 15 studenti designer che per la prima volta espongono i loro progetti. Tra i tanti Veronica Olsen norvegese, applica il design a funzionalità ed atmosfera. Pitagora è la sua lampada a sospensione che usa la geometria per diffondere luce delicata in un gioco intrigante di ombre.

Pitagora by Veronica Olsen

Sempre qui trovo Interactive Objects, punti di vista, concetti e ricerca orientata per soddisfare il bisogno di prodotti interattivi da utilizzare nella quotidianità. Numerose le proposte tra le quali Tu Luz che attira subito l’attenzione dei visitatori. È un pannello luminoso simile ad un’installazione tipica dei grandi eventi ma si può inserire facilmente nelle quattro mura domestiche. Composto da una serie di bottoni quadrati che fungono da interruttore, permette di scegliere la quantità di luce e soprattutto forme e motivi che si possono creare in base al gusto personale.

Tu Luz

Tu Luz

Raggiungo Padiglione Italia per incontrare Alberto Zanchetta il curatore della rassegna di quest’anno. Disfunzione Mediterranea è il tema legato alla creatività che pensa fuori dagli schemi, fuori dalla serie, che si colloca altrove. 17 i designer e gli studi presenti, Studio Natural propone un oggetto che rappresenta il calore del popolo mediterraneo, Lucio, dotato di pannelli solari, immagazzina la luminosità degli spazi per trasformarla in energia per ricaricare i mobile divices.

Lucio by Studio Natural

Lucio by Studio Natural

Mi muovo per raggiungere il tempio dell’autoproduzione di qualità. Oltre 100 i designer riuniti a Din Design in 2014, realtà provenienti da tutto il mondo insieme ad una selezione di prototipi e prodotti simbolo dell’eccellenza Made in Italy. Incontro subito una vecchia conoscenza, Christian Sporzon che presenta Arco. Chiamarlo letto è indubbiamente riduttivo. È piuttosto una linea che si distende attraverso il percorso di un sogno nel segno di voluttà e leggerezza. Una rincorsa di linee morbide modellate nel legno, elemento naturale simbolo di vita e rigenerazione.

Arco by Christian Sporzon

Qui incontro anche Davide Aquini, mi colpisce la sua madia in legno riciclato. Soninke si ispira all’arte tribale africana, è realizzata con scarti del legno valorizzati. Il pattern generato dai colori si somma alla texture che si crea dalla vicinanza di stecche di diversi spessori.

Soninke by Davide Aquini

E oggi il mio viaggio alla scoperta del Fuorisalone continua in Brera Design District, domani un’altra storia.

Riccardo Chiozzotto

 

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