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Peli: il grande addio

C’è un tormentone nella vita di noi ragazze, una costante inutile, un ricorso che, come le tasse, ci angustia l’esistenza: i peli superflui. E non venitemi a dire, beata te che sei bionda. I peli si vedono comunque, e si sentono.

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Ma quello dei  peli superflui non è affaire esclusivo dell’epoca moderna: fin dall’antichità i nostri antenati erano angustiati dal vile vello, solo che per par condicio la tortura era equamente suddivisa tra maschi e femmine.

Nell’antico Egitto le donne utilizzavano una pallina di resina da far scorrere ripetutamente su ogni parte del corpo, esclusi i capelli. Non solo loro, ma anche i sacerdoti, perchè i peli erano considerati sinonimo di non purezza. I corpi degli atleti nell’antica Grecia erano glabri e si narra che anche a Roma gli atleti utilizzassero gusci di noce arroventati per estirparli. Lo storico Plinio il vecchio ha raccolto nei suoi libri numerose ricette sui metodi depilatori utilizzati dal suo popolo, il più citato è un miscuglio a base di “bacche di sambuco mescolate con feccia d’aceto bruciata e olio di lentisco”.

Si depilavano da sempre anche nel mondo islamico, dove negli hammam dove veniva la pasta depilatoria più diffusa  era la nūra. Ma se prima i metodi per estirpare i peli erano di norma piuttosto dolorosi e talvolta pericolosi, oggi abbiamo l’imbarazzo della scelta: cerette, rasoi e, finalmente, l’epilazione definitiva.

In tempi moderni la depilazione è diventata una costante. Ma tra una depilazione ben assestata e la glabritudine ci passano le fufuniste, francesi, che hanno dichiarato al pelo lotta totale e senza paura. E poi ci sono i fanatici dello styling del pelo pubico. A  New York potete pensare ad una depilazione integrale delle parti intime seguita da  applicazione di pelliccia ecologica e colorata.

depilazione

Lo styling del pube è così in voga che c’è chi  ne ha fatta una professione, come Pablo Mitchell che sull’argomento ha addirittura pubblicato un libro, Hot Snips, in cui svela i segreti per avere una iolanda sempre cool.

Tralasciando gli estremismi, coi peli bisogna farci i conti, per questo ho accettato di provare il nuovo epilatore casalingo di Homedics, Duo Quartz. Ora le premesse, per me che sono bionda, non erano esaltanti. Ma mi sono detta, tentar non nuoce.

E per cinque settimane, diligentemente, ho passato l’epilatore su inguine e ascelle, perchè anche solo l’idea di non dover più pensare alla depilazione, valeva tutto lo sbattimento. E meno male che ho provato. Duo Quartz è un epilatore a luce pulsata da utilzzare a casa, è dotato di due tecnologie, per agire efficacemente su zone diverse del corpo e grazie all’adattatore anche nelle zone delicate del viso. Io l’ho utilizzato un po’ di più delle cinque volte suggerite per avere dei risultati visibili, ma ad oggi, ne esco vittoriosa. I motivi per cui mi ha convinta sono che è assolutamente indolore, una volta acquistato non avrete più bisogno di ceretta, il tempo in cui riscrescono i peli si è enormemente dilatato. Il consiglio fondamentale è che dovete prima depilarvi con il rasoio e poi passare il dispositivo nei punti prescelti. E cercate di essere precise nella routine di utilizzo, almeno nelle prime settimane. Solo così si hanno dei risultati duraturi.

Non ho ancora provato sui peli delle braccia e delle gambe, perchè pensavo fossero troppo chiari, ma visti i risultati sul resto, ho intenzione di mettermici a breve. Il dispositivo costa 259 euro.

Per sapere come funziona, ma è davvero semplicissimo, vi consiglio questo tutorial

Post in collaborazione con HoMedics Italia

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Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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