C’è un momento nella vita di una donna in cui le rughe spaventano. E anche molto. Poi però se si è abbastanza intelligenti da metabolizzare il tempo che passa come un arricchimento, la paura scompare e lascia il posto ad una serena accettazione dei segni dell’età. Il tempo non si può fermare a meno di voler apparire come quelle orribili maschere pietrificate dal troppo botox; bisogna capire che l’unico modo di frasi passare il magone è cercare di essere felici. Che mica significa lasciarsi andare, anzi, solo che la pelle è una cartina tornasole ed è il nostro organo più esposto, perciò registra tutto.

Registra le nostre emozioni, come ci alimentiamo, la vita che facciamo, quanto sole prendiamo, se viviamo nello smog, se ci occupiamo di noi. E proprio dal concetto di una serena accettazione di noi stesse è partita la  Maison Chanel, la cui fondatrice si fece guida dell’emancipazione femminile, perchè è più che mai indispensabile liberarci  dai diktat del nostro tempo biologico, per farne invece un nostro alleato. Perchè non siamo tutte uguali e ognuna di noi porta i segni del tempo in maniera diversa.

La nuova crema viso Le Lift, che sto utilizzando ormai da tre settimane con risultati davvero notevoli, si basa sulla ricerca epigenetica: i geni sono responsabili della produzione di proteine di ogni individuo, ma rappresentano solo una percentuale ridotta del DNA. Una parte consistente del DNA, fino a oggi ritenuta silente, è in realtà un vero e proprio dispositivo di regolazione e adattamento  che agisce attraverso «interruttori» chimici.  Grazie alla collaborazione del prof. Gennaro Melino dell’Università Tor Vergata di Roma, Chanel ha individuato nel Dna le tre molecole miR, maggiormente coinvolte nell’invecchiamento cutaneo. E su queste è intervenuta grazie al principio attivo ricavato dalle radici della pianta dell’Edulis, ricavando una molecola antietà ad alto valore aggiunto, denominata 3.5 DA*che va a contrastare l’effetto “destabilizzante” dei miR.