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Chanel Les Perles: la fulgida tenebra di una perla

Chanel visual campagna

“Io vivevo modernamente, avevo i gusti, i modi, i bisogni di quelle che vestivo”. Coco Chanel.
E’ stata una donna a tinte forti, Gabrielle. S’annidavano in lei conflitti che irrompevano e fluivano tingendo vivacemente la sua vita dai contorni di fiaba, senza estinguere uno stile che pulsa e vive ancora tra noi. La rivedo costantemente nelle proposte tanto vicine eppure altrettanto lontane dalla fragilità soave di un rigore indelebile e più che mai attuale.

Chanel spring 2011 les perles

Le perle artificiose e ricercate, una delle sue passioni rimodellate nel corso di una vita intera, tornano grazie all’intuito di Peter Philips, direttore creativo di Chanel Make-Up, capace di sfoderare una rara palette che cattura le iridescenze delle perle in cinque colori d’assoluta rivoluzione. Si esprime tenue raffinatezza in avorio e rosa cipria, mentre l’aggraziato fascino delle tonalità esotiche delle perle Tahiti in grigio verde e grigio nero fortificano la propria attitudine affiancate dal viola. Il riverbero della quintessenza dell’eleganza incornicia la mutevolezza dello sguardo, volubile e mai fisso nelle nostre espressioni, regalando l’audacia del trucco smoky reinterpretato in uno stile cangiante e garbato.
L’astuccio viene impreziosito da una guaina vellutata, una soluzione che richiama uno degli imperativi di Coco, per cui il lusso deve stupire e non ostentare.

Pearl Drop Black Chanel

Lo scintillio di una collezione caratterizzata dalla luminosità irradia anche dal particolare forse più innovativo dell’intera proposta: lo smalto. Accanto a due nuance ritagliate seguendo i contorni della femminilità più cortese, Pearl Drop in bianco e Pêche Nacrée in rosa pesca, la terza si è rivelata essere oggetto del desiderio più sfrenato. Black Pearl, una varietà di grigio che racchiude in sé tutti i colori e nel contempo nessuno, è stata oggetto di un autentico saccheggio da parte di coloro le quali hanno intuito che con il medesimo smalto sarebbero state indefinibilmente uniche.

Un consenso trionfale per una collezione che appena toccato l’espositore suscita lo scoppio di un nuovo trend che non è difficile definire culto. La schietta trasparenza e la distinzione accurata di questa proposta è in grado di trapassare i sensi, ammaliando con un magnetismo lusinghiero che non risparmia cipria e lipstick, pensati per valorizzare la delicatezza di una carnagione luminosa. Per non togliere nulla alla lezione seducente che la maison tutt’oggi impartisce con malizia, la collezione culmina con la proposta di labbra pink nude: perché è tassativo provocare, ma senza farsi scoprire.(Lucia Cal)

 

Italian fashion journalist. Blogger @fashionblabla. Founder of #fashioncamp.

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