Beata ignoranza

Oliviero Toscani pronto per la Baggina*

Potevamo noi esimerci dal parlare del calendario di Oliviero Toscani presentato durante il Pitti Uomo a Firenze? Si potevamo. E forse dovevamo. Ma di tanto in tanto fa bene far pollaio, e questa è sicuramente una buona occasione. Toscani è un ottimo comunicatore, niente da eccepire. Basti vedere i vespai che è in grado di suscitare ogni volta con le sue provocazioni. Ma in questo caso temo che abbia perso qualche colpo, data la facilità del meccanismo provocatorio che ha utilizzato: quando il mezzo o il veicolo di stimolo diventa troppo immediato e semplicistico, allora significa che il brio creativo si sta incamminando verso la Baggina*.

 

Non ho la competenza per dichiarare se la sua è o non è arte (e ben pochi dovrebbero permettersi), ma al di là di tutte le valutazioni di opportunità e di pertinenza, posso dire che almeno poteva fotografare delle passere decenti? Non ho avuto il piacere di vedere tutti gli scatti, ma quelli pubblicizzati in rete non sono esattamente a prova di cunnilingus.

Escludendo che Toscani non sia riuscito a trovare di meglio, temo che la selezione sia stata fatta con cognizione di causa e in preda ad una forte nostalgia per gli anni ’60, per quello stile incolto e selvatico che oggi scoraggerebbe i cultori più appassionati del Monte di Venere. Perché, diciamocelo, ci vorrebbe del coraggio ad affondare la faccia in quelle insenature.

Per attinenza, tra gli ospiti d’onore intervenute alla presentazione c’era Marina Ripa di Meana, che con la sua furibonda e strabordante scapigliatura pubica aveva sconvolto l’Italia anni or sono (ancora molti automobilisti le rimproverano tamponamenti a catena). Poteva poi mancare Vittorio Sgarbi, noto smutandatore italico? Certo che no.

Una delle poche cose certe però è che tutto questo starnazzare intorno alle foto farà magicamente scomparire il committente: quel Consorzio col nome lunghissimo che ha sborsato fior fior di quattrini per accendere i riflettori sulla questione e  per esserne poi immediatamente fagocitato ed espulso.

Perché gli uomini spesso dimenticano il potere della figa: la usano più che possono e appena possono perché sanno che funziona. Salvo poi venir cancellati dal suo potere onnivoro e dalla sua sapienza millenaria. Non l’hanno ancora imparato, gli uomini. E tutto quello che gli resta, poveri loro, è sbatterla in copertina, cercare di svenderla, svalutarla, stropicciarla, sputtanarla, dominarla, comprarla, barattarla e dissacrarla. Per dimenticare di esserne regolarmente espulsi, ogni volta allontanati e respinti.

Uomini fuori storia e fuori tempo. Fuori tempo massimo.

*La Baggina (o Pio Albergo Trivulzio) è un famoso ospizio milanese.

È una delle figlie del Barone Rampante, quella nata il 28 Giugno 1974 sul ciliegio. Blogger, ha due libri e diverse collaborazioni all’attivo. Non sa nulla di moda.

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