Beata ignoranza

Quando moda e dermatologia s’incontrano.

In nome della mia Beata Ignoranza mi toccherà qualche sfilata, in questa settimana di passerelle al cardiopalma. Ma questo implica una privazione dolorosa: la percezione tattile, quella rivelatrice. Sì perché la moda da toccare è tutta un’altra faccenda: le mani sanno sbugiardare.

Armata di gomiti chiodati, lame rotanti e alabarda spaziale per farmi largo tra la folla, il 9 settembre scorso ho affrontato la Vogue Fashion’s Night Out di Milano tutta mani: in primo luogo per evitare lo sciame accaldato e sudaticcio di fuchi e api operaie a caccia di vip, e secondariamente per fare un po’ di sesso epidermico coi tessuti e le stoffe. Non so se avete presente. E se non avete presente, alle sfilate non vi capiterà di certo. Alle sfilate il vuoto spaziale tra la passerella e il pubblico ci trasforma tutti in gazze: insopportabile castrazione o provvidenziale salvezza?

Sì perché, diciamolo, ho goduto poco il 9 settembre. Se non fosse stato per Max Mara, Valentino, Missoni e davvero pochi altri, sarei stata una palpeggiatrice anorgasmica.

Mi è capitato di toccare cose simili a distillati di petrolio intessuti probabilmente con uranio impoverito, che il solo pensiero di doverli indossare mi provocava una dermatite da contatto al cervello. Vestiti dentro ai quali mai e poi mai ci si sarebbe potuti permettere di versare una goccia di sudore, pena la liquefazione istantanea del tessuto e la profusione di gas serra mortali dal vago sentore di minestrone o scalogno. Indumenti accoglienti come una Vergine di Norimberga. E non sto mica parlando delle grandi marche per noi poveracci: sto parlando dell’alta moda del quadrilatero. Quella che dovrebbe sposare i prezzi folli con una qualità inimitabile.

Il buon senso consiglierebbe che alcune griffe, insieme allo scontrino pepato, consegnassero al cliente un buono omaggio per una visita dermatologica deluxe.

È una delle figlie del Barone Rampante, quella nata il 28 Giugno 1974 sul ciliegio. Blogger, ha due libri e diverse collaborazioni all’attivo. Non sa nulla di moda.

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